“In another country”: trama e recensione del film
21 Agosto 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Hong Sang-soo, il più “francese” fra i registi coreani, torna nelle sale con un omaggio al cinema gallico e lo fa attraverso una delle sue maggiori rappresentanti, Isabelle Huppert.
Una donna francese (la Huppert appunto) è alle prese con con differenti tipologie stereotipate di sudcoreani; il tutto avviene in un’atmosfera surreale, sulla bella spiaggia di Mohang. Fedele al suo amore per il nonsense, Hong Sang-soo costruisce una storia fatta soprattutto di immagini, che forse non appassionerà chi dal cinema si aspetta una narrazione chiara, ma che invece non deluderà chi conosce i suoi lavori e ama le sue tematiche, mai come in questo caso forti e centrali.
La guerra fra i sessi, le attrazioni inspiegabili e un’allegra artificiosità rendono ” In another country” un film molto interessante da vedere, specialmente se si ha voglia di fare un’incursione nella cultura orientale, con i suoi misteri e le sue magie.