Interstellar: errori e buchi tecnici nella sceneggiatura. Eccone 4
21 Novembre 2014 - di aavico
ROMA – Buchi neri sì, ma anche buchi tecnici nella sceneggiatura. Ma al film del momento, “Interstellar”, record di incassi al cinema, si perdona qualsiasi cosa. Eppure nella storia, complicata non tanto per lo sviluppo ma per il tema trattato (tra buchi neri e fisica quantistica) ci sono delle cose che non tornano.
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Vanity Fair ha sottoposto una fisica all’analisi del film, ed ecco spuntare fuori 4 errori tecnici che però solo chi ha studiato fisica, o abbia conoscenze approfondite sull’argomento può notare:
Il viaggio nel buco nero. Cooper (il protagonista) viaggia dentro un buco nero con la sua astronave, ma un viaggio dentro un buco nero cuocerebbe proprio l’astronave e l’uomo al suo interno. Oltretutto non potremmo vedere né lui né i dati che raccoglie perchè entrando nel buco nero aumenta anche la frequenza delle radiazioni elettromagnetiche che vengono emesse, quindi si potrebbe vedere qualcosa solo con i raggi X.
No luce, no party. Perchè i pianeti che ruotano attorno al buco nero sono abitabili? Da dove prendono calore e luce? La stella che riscalda la Terra è il sole, ma gli altri pianeti non hanno un corrispettivo.
Il buco nero c’è ma non si vede. Nel film il buco nero è rappresentato come un corpo melmoso e scuro. Ma in realtà noi non potremmo vederlo perchè il buco nero non emette luce. Inoltre è sbagliato dire che le forze che attirano verso il centro del buco nero sono tanto maggiori quanto più grande è il buco nero: questo forze infatti non dipendono dalle sue dimensioni.
La gravità. In una delle prime scene del film si vede della sabbia che entrando dalla finestra forma delle righe verticali e si deposita a terra. All’inizio si parla di alieni o fantasmi, poi Cooper esclama che non è un fantasma la la gravità. Anche più avanti sentiamo frasi come “controlliamo la gravità”. Eppure Newton ci insegna con le sue leggi che se c’è una cosa che non possiamo controllare è proprio la gravità.
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