Kevin Costner e Stephen Baldwin contro in un processo per le quote di un’azienda
5 Giugno 2012 - di aavico
New Orleans (Luisiana) – Processo tra famosi a New Orleans dove Kevin Costner e Stephen Baldwin si sono trovati l’uno contro l’altro in una causa su alcuni investimenti in macchinari per l’eliminazione del petrolio dopo la fuoriuscita dell’oro nero nel Golfo del Messico. Baldwin e l’amico Spyridon Contogouris hanno infatti accusato Costner e il socio in affari Patrick Smith di averli ingannati sulle loro quote di partecipazione in un affare da 18 milioni di dollari sull’acquisto di centrifughe per la separazione del petrolio dall’acqua dopo il disastro ambientale dell’aprile del 2010. L’avvocato di Costner, Wayne Lee, ha commentato che il suo cliente non ha avuto alcun ruolo nelle scelte di Baldwin e dell’amico di vendere le loro quote di partecipazione nella società che produce i macchinari. I due hanno infatti venduto la loro parte rispettivamente per più di 1.4 milioni di dollari. “Kevin è qui per un unico motivo – ha commentato l’avvocato – è famoso”.
L’accusa rappresentata da James Cobb ha invece insistito sulla responsabilità dell’attore sostenendo che si sia trattato di una truffa di milioni di dollari mossa da “potere e avidità”. Baldwin e l’amico Contogouris infatti ora sono in trattative per ottenere circa 21 milioni di dollari di risarcimento per danni. Certo il gran numero di persone note potrebbe rendere più difficile il compito degli otto giurati che dovranno esprimersi sul caso ma il giudice distrettuale Martin Feldman si è raccomandato perchè non si lasciassero influenzare dalla fama dei due imputati che seduti ai poli opposti del tribunale non si rivolgono la parola.
“La fama – ha detto il giudice – non entra in questa corte e in nessun altra causa che deve essere discussa”. Dopo il massiccio disastro ambientale del 2010 la BP, proprietaria della piattaforma, aveva ordinato 32 macchinari per la pulitura dell’acqua dal petrolio alla società in cui erano soci Costner e Baldwin versando una prima cifra di 18 milioni di dollari sui 52 totali. Baldwin e l’amico contestano però di non essere stati informati dell’accordo e di aver deciso di vendere le loro quote, che comprendevano circa il 38 per cento della proprietà, senza conoscere l’entità della vendita.