ROMA – Nel 2009 “L’arbitro” di Paolo Zucca vince come miglior cortometraggio ai David di Donatello; nel 2013 ” L’arbitro” arriva come lungometraggio alle Giornate degli autori del Festival di Venezia. Il regista ha costruito una storia che funziona come un grande prequel, tenendo gli eventi narrati nel corto nell’ultima parte, in modo che, anche a coloro che hanno già visto il cortometraggio, non sia preclusa la visone del film.
Girato integralmente in bianco e nero, il film narra le vicende parallele di un direttore di gara (Stefano Accorsi) perfezionista e ambizioso, e di due squadre di calcio sarde, ultime nella categoria dilettanti. Malgrado vivano molte, forse troppe anime in questo film – dall’uso estetizzante dei dialetti alla recitazione esagerata-, “L’arbitro” ha dei momenti di grande potenza visiva e mostra senza dubbio il talento ironico di Paolo Zucca, abile nel costruire una storia non prevedibile e a momenti davvero divertente.
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