“La dolce vita”, un capolavoro di Federico Fellini da rivedere
31 Maggio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – L’uscita de “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino può rappresentare l’occasione perfetta per rivedere il film che almeno idealmente ha ispirato l’opera del regista napoletano. È importante chiarire che è impossibile fare dei paragoni, poiché “La dolce vita” ha sorpassato ampiamente la propria dimensione cinematografica, imponendosi nel mondo come qualcosa di diverso e di più articolato; oltre che un film, l’opera del grandissimo Federico Fellini è infatti un affresco spregiudicato, comico e profondo di una società allo sbando ed è riuscita ad imporre a livello internazionale un’estetica che ancora oggi è viva e fortemente riconoscibile. Le vicende di Marcello( un indimenticabile Marcello Mastroianni), giornalista che scrive per le riviste scandalistiche, si snodano tutte intorno a via Veneto, all’epoca fulcro della mondanità romana; Marcello vive con una donna che forse non ama più, ma da cui non riesce a distaccarsi per opportunismo , sembra sempre alla ricerca di nuove emozioni ed ispirazioni, anche in vista della scrittura di un romanzo che da tempo vorrebbe realizzare ma che, anche a causa della vita sregolata che fa, finirà per non scrivere mai… “La dolce vita”, che vinse numerosi premi fra cui la Palma d’Oro a Cannes, è un successo mondiale per semplicità, estetica e coraggio, ma soprattutto per l’assoluta profondità che con una leggerezza surreale Fellini riuscì a raggiungere; un’opera d’arte completa, da ammirare e rivedere in qualsiasi circostanza.