ROMA – In un mondo del cinema dominato dai blockbuster, avvicinarsi all’opera di Terrence Malick è un atto dovuto per chi si ritiene un appassionato della settima arte; “La rabbia giovane” è il film d’esordio del regista e sceneggiatore americano, che si impone subito come pensatore/filosofo, oltre che come artista.
Negli USA degli anni Cinquanta Kit (Martin Sheen), mentre cerca un’occupazione stabile, si imbatte in Holly (Sissy Spacek), di cui si innamora. La relazione è fortemente ostacolata dal padre di lei, che cerca di opporsi, ma senza alcun successo, anzi…
Ispirato ad una vicenda di cronaca avvenuta in quegli anni, “La rabbia giovane” è una pellicola che racconta una storia non solo attraverso i dialoghi, ma soprattutto attraverso i campi lunghi e le immagini, che diventano loro stessi dei “personaggi” della vicenda; questo e molto altro ancora hanno reso il film assolutamente insolito nel panorama della cinematografia americana, facendo di Malick debuttante un regista di culto già al primo film.
Vincitore de La Concha de Oro al Festival di San Sebastian nel 1974 come miglior film, “La rabbia giovane” è un capolavoro di eleganza, intelligenza e profondità, impossibile da non amare.
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