“Mar nero”, opera prima di Federico Bondi da rivedere
29 Aprile 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – “Mar nero” è un piccolo film italiano che varrebbe davvero la pena di rivedere, poiché è un esempio delicato e potente di come il difficile tema dell’immigrazione possa essere trattato in maniera non scontata e ripetitiva. Opera prima di Federico Bondi, “Mar nero” racconta la vita di Gemma (Ilaria Occhini), una signora anziana di Firenze che, rimasta vedova, si fa aiutare da Angela (Doroteea Petre), una badante rumena da poco arrivata nel nostro paese. Dopo un inizio difficile, fra le due nasce una forte complicità tanto che, nel momento in cui Angela viene a sapere della scomparsa del marito, Gemma si offre di accompagnarla nel suo paese d’origine. Dotato di un’ammirevole sobrietà stilistica e di una recitazione efficace, il film riesce con estrema naturalezza a parlarci dei pregiudizi che sembrano inevitabili nel confronto fra due diverse culture ed è in grado di mettere in scena emozioni e sentimenti senza mai cadere nello stereotipo o nel buonismo. Presentato al festival internazionale del film di Locarno, dove Ilaria Occhini ha vinto il premio Prado per la miglior interpretazione femminile, “Mar nero” è stato purtroppo visto molto poco nelle sale italiane, pur meritando una vita più lunga e luminosa.