Venezia – E' il regista, sceneggiatore e produttore statunitense Michael Mann – cineasta totale e una delle figure più influenti e rappresentative del cinema americano contemporaneo – la personalità chiamata a presiedere la Giuria Internazionale del Concorso della 69esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2012), che assegnerà il Leone d'oro e gli altri premi ufficiali. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Come produttore, Michael Mann si è imposto realizzando alcune delle serie televisive di maggior successo ('Miami Vice', 'Crime Story'), per le quali ha contribuito a creare nuovi standard qualitativi di derivazione cinematografica. In qualità di sceneggiatore e soprattutto di regista, ha saputo trovare una cifra personalissima nell'elaborazione tematica e formale di motivi appartenenti in prevalenza alla mitologia dei thriller urbani ('Manhunter', 'Heat', 'Insider', 'Collateral', 'Nemico pubblico'), affermandosi come uno dei più grandi stilisti e innovatori del cinema hollywoodiano. E' la prima volta che Michael Mann presiede la Giuria di un festival internazionale.
Dopo aver scritto, prodotto e diretto alcune serie televisive, e aver scritto e diretto il TV movie 'Jericho Mile' ('La corsa di Jericho', 1979), Michael Mann (Chicago, 1943) debutta nel 1981 nella regia cinematografica con 'Thief' ('Strade violente'), cui segue il grande successo come produttore esecutivo di 'Miami Vice' (1984). Un telefilm che diventa manifesto estetico e sociologico degli anni '80. Il suo stile fiammeggiante e post-moderno, curato esteticamente e preciso nella definizione degli spazi fisici, nell'uso della musica, delle psicologie e delle emozioni, si mostra nella sua complessità con 'Manhunter-Frammenti di un omicidio' (1986), tratto da un romanzo di Thomas Harris, film che segna la nascita cinematografica del personaggio di Hannibal Lecter, lo psicologo-cannibale. L'epico 'L'ultimo dei Mohicani' (1992) e l'articolato intrigo di 'Heat-La sfida' (1995), in cui per la prima volta recitano insieme Al Pacino e Robert De Niro, consacrano la sua versatilità e il suo talento nel raccontare storie complesse. I'nsider-Dietro la verità' (1999), coinvolgente thriller politico, rivela l'anima solitaria del suo cinema, fatto di eroi intensi e di immagini stordenti.
Nel 2001 racconta con 'Ali' la lotta per l'esistenza del pugile Muhammed Alì, per definire la sua identità e che cosa ha rappresentato, interpretato da Will Smith. L'impegno successivo di Mann come regista è 'Collateral' (2004), con Tom Cruise, con cui ritorna al genere più amato, il thriller metropolitano. Il film partecipa Fuori Concorso alla 61esima Mostra del Cinema di Venezia. Dopo la trasposizione su grande schermo della sua serie di culto 'Miami Vice' (2006), con Colin Farrel, Jamie Foxx e Gong Li, Mann realizza 'Nemico pubblico-Public Enemies' (2009), biopic noir sulla breve vita, le avventure e la morte del famoso rapinatore di banche anni '30 John Dillinger, interpretato da Johnny Depp, con Christian Bale e Marion Cotillard.
Come produttore, i lavori di Mann includono 'Aviator' (2004), diretto da Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, 'Hancock' (2008) con Will Smith, 'Texas Killing Fields' (2011) diretto da sua figlia Ami Canaan Mann, in Concorso alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia, e le serie HBO 'Luck' (2011) e 'Witness'.
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