ROMA – “Pelle alla conquista del mondo” è uno di quei film che nessun appassionato di cinema dovrebbe perdere, perché è un vero e proprio capolavoro di cinematografia nord europea; opera prima di Bille August, il film narra di un contadino svedese, povero e analfabeta, che emigra col figlioletto in Danimarca alla fine del secolo scorso. Trovano lavoro nella fattoria dei coniugi Kongstrup, dove il piccolo impara la dura legge della vita… Premiato a Cannes nel 1988 con la Palma d’Oro e vincitore del premio Oscar come miglior film straniero, “Pelle alla conquista del mondo” è una pellicola di grande suggestione, che offre dei ritratti umani profondi e antichi, ma che soprattutto si avvale dell’enorme carisma di Max Von Sydow, eccellente protagonista della scena. Film discusso e da alcuni criticato per la sua eccessiva lunghezza, “Pelle alla conquista del mondo” riesce senza dubbio ad offrire allo spettatore uno spaccato di stupefacente autenticità sulla vita rurale danese di fine secolo, oltre a riconfermare la vivacità artistica di questo paese, a lungo restato nell’ombra.
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