ROMA – Vincitore del Festival di Annecy 2013, ” Rio 2096″ è un bell’esempio di come il cinema di animazione possa unire felicemente immagine e racconto, estetica e contenuto; Rio de Janeiro è il luogo che, dal 1500 al 2096 appunto, pur mutando forma, si rende metafora del rapporto fra amore e potere.
L’emanazione diretta di questa città, che finisce per rappresentare il mondo intero, è il suo protagonista (Selton Mello), che nei secoli muta nome e aspetto, ma che mantiene salda la sua convinzione di essere dalla parte degli oppressi.
La scelta dell’animazione da parte del regista Luiz Bolognesi, già noto sceneggiatore, si rivela vincente perché, oltre ad evitare in questo modo un budget spropositato, ammanta di una particolare poesia tutta la pellicola, che merita senza dubbio di essere vista.
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