“Romeo + Giulietta”, la versione “eclettica” del dramma diretta da Luhrmann
17 Maggio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Nella bella Verona Beach, due adolescenti innamorati si tolgono la vita seppellendo così l’odio dei loro genitori. “Romeo e Giulietta” è da sempre il dramma shakespeariano più conosciuto e rappresentato; ha fornito ispirazione ad una grande quantità di libretti per musica, balletti, opere teatrali e cinematografiche, ma la versione di Buz Luhrmann del 1996 ha qualcosa in più ed è folgorante a tal punto da meritare senza dubbio di essere rivista. Il regista australiano infatti, trasferendo la vicenda dei due giovani amanti in una metropoli postmoderna, dove due bande dedite al rap e alle anfetamine si odiano ferocemente, riesce nell’arduo compito di rendere reale ed estremamente credibile la romantica e struggente vicenda amorosa. Leonardo Di Caprio e Clare Danes sono bellissimi ed estremamente bravi e le musiche curate da Nelee Hooper danno alla pellicola quel tocco eccessivo e affascinante che riesce a rendere “Romeo + Giulietta” un’opera di grande impatto. Vincitore di numerosi premi, fra cui quattro premi BAFTA nel 1998, questo film dimostra concretamente come sia possibile, seguendo una visione artistica pura e forte, trasformare un dramma teatrale antico in un’opera di assoluta modernità e ci ricorda ancora una volta quanto universali e trasversali siano i temi affrontati dal grande Shakespeare.