ROMA – Pupi Avati, con “Un ragazzo d’oro”, realizza l’ennesimo film sul passato e sulla nostalgia da esso prodotta; questa volta lo fa attraverso la storia di Davide (Riccardo Scamarcio), uno scrittore perennemente a disagio con la vita, a cui la morte improvvisa del padre lo obbliga a confrontarsi con questa figura odiata da sempre.
Il tema dell’impossessarsi in modo autentico dell’eredità paterna offre potenzialmente molti spunti interessanti, ma purtroppo la realizzazione finale segue dei cliché che non riescono a rendere “Un ragazzo d’oro” un film esplosivo, ma lo lasciano in un limbo di incertezza, sia di stile che di contenuti. Le musiche di Raphael Gualazzi tuttavia sono godibili, così come le singole performances degli attori, fra cui non si può non citare quella di Sharon Stone, chissà come mai finita a recitare in una delle pellicole meno frizzanti del regista emiliano.
Un ragazzo d’oro – nelle sale italiane a partire dal 18 settembre 2014
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