Veronica Lazar, addio alla musa di Bertolucci, Antonioni e Dario Argento
12 Giugno 2014 - di aavico
ROMA – Veronica Lazar, musa di registi come Bernardo Bertolucci e Dario Argento, è morta l’8 giugno a Roma. La Lazar, nobildonna rumena che girò film tra cui “Ultimo tango a Parigi” e “Inferno”, apparì nei grandi schermi per l’ultima volta con “Io e te” di Bertolucci.
Sposata dal 1966 con Adolfo Celi, la Lazar è stata un’attrice che si è impegnata nel divulgare il cinema rumeno in Europa. Mario Giusti per Dagospia scrive:
““La più bella di tutti noi”, scrivono nel suo necrologio Bernardo e Claire Bertolucci, “ci ha lasciato in regalo la leggerezza del suo tocco”. Nobildonna rumena, bellissima e elegante, nata a Bucarest nel 1938, entra per caso nel cinema con “Ultimo tango a Parigi” nel 1972 e rimarrà sempre fortemente legata a Bernardo Bertolucci e a tutto il suo clan, “compagna di una vita” appunto.
Con Bertolucci girerà anche “La luna”, è la moglie di Tomas Milian, “Il tè nel deserto”, “L’assedio”, fino all’ultimissimo “Io e te”, dove è la nonna dei ragazzi, ma è soprattutto una presenza amica e costante del regista. Con Gianni Amico, una specie di fratello minore di Bernardo, girerà il bellissimo “Le affinità elettive” nel 1978 assieme a una giovane Francesca Archibugi, che la volle nel suo secondo film da regista, “Verso sera””.
Musa anche di Michelangelo Antonioni, scrive Giusti, che
“a volle sia in “Identificazione di una donna” sia in “Al di là delle nuvole”. Ma è nell’horror che è più ricordata come attrice, la sua Mater Tenebrarum in “Inferno” di Dario Argento la rese famosa come regina malefica del genere e la ritroviamo in “La sindrome di Stendhal”. La volle anche Lucio Fulci in “E tu vivrai nell’aldilà” nel 1981″.