“We are the best”, adolescenza in primo piano: trama e recensione film
9 Giugno 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Lo svedese Lukas Moodysson torna ad occuparsi, col suo nuovo film “We are the best”, della fase più complessa della vita di un essere umano, l’adolescenza; e lo fa attraverso la mediazione della graphic novel di sua moglie Coco, che è servita da base per la sceneggiatura.
La pellicola racconta la storia di due amiche tredicenni, Bobo e Klara, che adorano la musica punk e che non hanno alcuna intenzione di comportarsi come gli altri vorrebbero; scoperto uno spazio che possono utilizzare, decidono di formare un duo, a cui finirà per aggregarsi Hedvig, che malgrado la sua educazione familiare, si sente molto attratta dal loro anticonformismo.
Malgrado la narrazione sia più che altro di tipo episodico, Moodysson riesce a mantenere uno sguardo attento e amorevole verso le sue protagoniste ed è in grado di restituire nel film tutta l’incertezza di una fase della vita in cui si stenta a capirsi; il risultato è una pellicola coinvolgente per i più giovani e istruttiva per gli adulti.