Donne e rossetto, connubio (im)perfetto

15 Gennaio 2014 - di Claudia Montanari

Se c’è un cruccio che di questi tempi affligge le donne più della crisi economica mondiale, più dei selfie di Belen Rodríguez e più di Mariah Carey che ormai spunta fuori solo per cantare la canzone di Natale, è la durata del rossetto.

Questo piccolo oggetto riesce a traumatizzare le donne più di quanto non abbia fatto il campione di tuffi Tom Daley dichiarandosi gay. E non certo perché sia gay ma perché appartiene incondizionatamente a quella ristretta cerchia di uomini che la donna tende a classificare come “figo”. Anzi, giovane e figo. Accoppiata vincente. E quando un ragazzo così ci sbatte palesemente in faccia che no, non avremo mai possibilità con lui, ecco, la cosa è traumatizzante.

Insomma, parlavamo della durata dei rossetti. Non so perché ultimamente io mi sia avvicinata a questo settore del make up. Fino a qualche tempo fa non mi importava nulla di truccarmi le labbra.

Il fatto è che ormai da un po’ i rossetti sono tornati in auge. E mica rossetti normali, adesso le labbra vanno truccate con colori accesi.
Dal viola al fucsia, dall’arancione all’aranciato (che è ben diverso, si badi) dal rosa barbie fino a tutte le tonalità del rosso: rosso fuoco, rosso vernice, rosso scuro, rosso inferno, una volta una commessa mi ha anche detto “questo è un rosso frivolo“. Sì, frivolo.

Insomma, vuoi o non vuoi i rossetti spopolano su tutti gli scaffali delle profumerie e ai voglia a cercare di resistere. Voglio dire, Ulisse per non cedere al richiamo delle sirene si è fatto legare all’albero maestro della nave, io quando giro per negozi al massimo ho mia sorella che, a proposito di navi, mi rema pure contro.

Lei in profumeria mi ci accompagna e mi incita a comprare. E così eccomi qui, con il mio rossetto rosso frivolo (ebbene sì, alla fine l’ho comprato) che campeggia sulla toletta, pronta a conquistare il mondo.

Solo che il rossetto, oltre a comprarlo, bisogna pure metterlo altrimenti non vale. Ed ecco che arriva il dramma.

Consapevole che l’ultimo modello Rebel della Mac non farà di me Rihanna ma nemmeno lontanamente, mi guardo allo specchio e il primo approccio è traumatico.

Il fatto è che io non sono un asso nel make up ma qualche regoletta, con i tutorial di Clio Make up, l’ho acquisita. E non sono certo io a dire che se metti un colore acceso sulle labbra, il resto del trucco deve essere sobrio. Se colori le labbra, truccati poco gli occhi, soprattutto di giorno”.

Così questo rosso acceso su una carnagione chiara (cadaverica), capelli chiari e solo un velo di mascara sugli occhi mi fa l’effetto stroboscopico delle discoteche.

Ma poi vogliamo parlare del resto? Perché diciamo la verità, un rossetto strong può anche rendere sexy ma è terribilmente scomodo. Perché nessuna donna al mondo nel 2013 si beve ancora la storia del “rossetto indelebile”, che di indelebile c’è solo la macchia che ti lascia sulla camicetta se ci capita per sbaglio.

Che poi mi guardo in giro e vedo tutte queste 18enni con le labbra fluo, che se per loro sembra che il rossetto non abbia segreti, per me ne ha decisamente troppi. Ma poi le voglio vedere queste qui quando mangiano e bevono, o quando il fidanzato vuole dar loro un bacetto. E che fanno, tirano fuori dalla pochette le salviette multiuso tutte le volte? Che poi lo sanno tutte che nella pochettina c’entrano sì e no i soldi e la patente. Ed eccole pronte a dire “beh, esistono le maxi bag apposta”. Eh no, care mie, perché pure per la maxi bag ci sono delle regole. Ci puoi mettere le ballerine di ricambio, la pochette dei trucchi, pacchetti di fazzoletti a vagonate, ci metti l’agenda e pure il tablet. Ma mica ci puoi mettere il paccone di salviettine “dolci carezze” della Pampers. O sì?

Vogliamo parlare poi di quanto sia difficile mettere un rossetto in maniera decente? A meno che non si tratti di Halloween e voi siate vestite da Jocker di Batman, mettere un rossetto senza sbavature non è mica una cosa che la fai così, che ci provi due tre volte e via.

Eh no, è una vera e propria pratica. Un allenamento di anni. È più facile per un’azienda riuscire a far chiudere i bilanci in pareggio, che riuscire a mettere bene il rossetto al primo colpo.

Insomma, diciamo la verità: i rossetti non fanno per me. La realtà è che i 30 (anni) sono appostati dietro l’angolo e io devo arrivarci armata fino ai denti di creme antirughe, maschere illuminanti, rassodanti, protezioni e ringiovanenti.Non posso mica stare a pensare ai rossetti.

Così, alla fine, per questo Capodanno ho rinunciato al rosso frivolo, e di rosso ho messo qualcos’altro. E no, non parlo delle mutande. Che quelle che circolano nel periodo del primo dell’anno, tra buchi indecenti e materiali improbabili, c’è da mettersi le mani nei capelli.Invece, parlo di una banalissima, comunissima, ma sempre elegantissima passata di smalto

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