Maria Grazia Chiuri per Dior: se avesse un pizzico di coraggio in più…
8 Marzo 2017 - di Claudia Montanari
PARIGI – Era tra le più attese della Parigi Fashion Week a/i 2017-18. Maria Grazia Chiuri è alla sua seconda collezione come direttore creativo di Christian Dior: lei, che insieme a Pierpaolo Piccioli ha preservato l’immortalità di Valentino rendendo la casa di moda a prova di Social con quelle scarpe rockstud, perfette per essere fotografate e pubblicate su Instagram, pur conservando il Sogno del maestro Garavani.
Forse le aspettative erano troppo alte, oppure Maria Grazia Chiuri sente la pressione di chi sa di dover dimostrare ancora qualcosa. Fatto è che alla collezione presentata al Musée Rodin è mancato quel guizzo a cui tutti aspiravamo.
La donna di Maria Grazia è bella, e in gamba ma ancora una volta, proprio come la collezione d’esordio, non appassiona. La collezione è ben confezionata e portabile, non mancano i tocchi commerciali delle t-shirt con scritte appositamente studiati per le IT Girl ma nel complesso non fa battere il cuore. L’ampio uso del blu ricorda a tratti Giorgio Armani, a tratti la nuova collezione Max Mara che, tuttavia, quest’anno ci ha emozionati qualcosina in più. Persino il basco, che rappresenta la Francia, non è certo una novità in passerella e sembra preso in prestito da Sonia Rykiel.
Di fatto, sembra che Maria Grazia Chiuri -meravigliosa in Valentino- in Dior abbia bisogno di un’iniezione di coraggio. Credo fortemente nel talento di questa stilista, che stimo molto, e mi auguro che prenda presto consapevolezza di sé tornando a farci emozionare.
di Claudia Montanari