La pizza, il supplì, la mozzarella… e la faux fur

Ci sono cose, nella vita, che sono come istituzioni. Tipo quella del supplì. Se sei in pizzeria e ordini un supplì, questo deve seguire alcune regole ferree. Per esempio, la mozzarella. Se la mozzarella all’interno del supplì rimane un sasso freddo e solido, rischia di andarti di traverso tutta la cena. La mozzarella del supplì deve filare. Se non accade tu vai in confusione. Come quando vedi la Santanché e non ha al braccio la sua Birkin. Ti viene pure il dubbio che sia lei.

Tuttavia, supplì a parte, il weekend appena trascorso mi ha fatto riflettere. Dopo una profonda riflessione interiore, ho capito che è arrivata l’ora. È il momento di mettersi a dieta.

Dopo due giorni passati a colpi di cocktail bar, aperitivi e cene insieme che per questo vengono chiamati apericene. merende a base di torte ricotta e pere e cioccolate calde, non ho più scuse. Siamo quasi a metà febbraio.

Natale è passato. Capodanno è passato. La Befana è passata. È iniziato pure il carnevale e le prime frappe e castagnole me le sono già mangiate. Non ho più scuse.

Questo, è il tempo di giurare amore eterno alla carne di tacchino alla piastra e all’insalata dell’orto. È il momento di dichiarare guerra alle salse grasse, alle torte della vicina, ai fritti prima della pizza e pure alla pizza.

Insomma, è arrivato il momento di dare un senso all’abbonamento annuale in palestra acquistato a settembre sulla scia dei “buoni propositi del dopo-vacanze”.

Intanto, l’altra sera in pizzeria ci sono andata con la mia nuova faux-fur. Ovvero, pelliccetta ecologica. La sogno da tempo e il fatto che in questi ultimi tempi sia tornata alla ribalta per me è come una rivincita. No dico, sono anni che sogno di poter sfoggiare una pelliccetta senza che qualcuno mi dica che sembro la sciura di paese. Oggi, dopo che Olivia Palermo, Kate Moss e Miranda Kerr hanno rotto il tabù posso dire ciao alla mia nuova faux fur e andarci pure in pizzeria.

Details… Golden necklace & faux fur