Vacanze estive parte 2: dal Salento all’Argentario. Cosa mi metto?

12 Agosto 2014 - di Claudia Montanari

Gente, il Salento è andato. Il Resort da paura l’ho avuto, il relax anche, il mare, il sole, l’ombrellone e i lettini pure. Non mi è mancato davvero nulla, nemmeno la ritenzione idrica che in una settimana dalla partenza non che sia riuscita a fare chissà cosa. Maddai?

Ho avuto anche la SPA e lo so che molti di voi penseranno “cheppalle” ma che ci posso fare, io lavoro tutti i giorni tutto l’anno, fatico, risparmio (oddio, risparmio… ma neanche troppo) sudo, organizzo, pago e in vacanza voglio riposare e voglio farlo sotto il getto di un idromassaggio, a costo di ritrovarmi al baretto del bar con le nonne a parlare di vene varicose e calze elastiche.

Comunque, andare in Salento a luglio e non in agosto deve essere stato davvero un colpo di genio perché in base alle foto che sto vedendo in questo momento su Facebook e compagnia bella sembra proprio che il popolo del Grande Esodo abbia deciso di andare tutto tra Otranto, Lecce, Leuca e Gallipoli. Io tanto caos non l’ho trovato ma è pur vero che la maggior parte del tempo l’ho passato spalmata sul lettino del resort.

Per fortuna, però, le mie vacanze non sono finite qui. Premettendo che io amo rimanere a Roma nella settimana di Ferragosto perché siamo solo io, i monumenti e le zanzare e riesco così a godere a pieno della bellezza della mia città (sì, comprese le zanzare) tra poco passerò da spalmata sul lettino del resort a spalmata sul lettino del villaggio in Argentario, dove quei simpatici dei miei genitori sono scappati lasciandomi a casa a badare alle piante, alla cucina e alla sorella Avvocato (che ogni tanto “oggi ho una convalida di arresto” oppure “domani vado in carcere” e io non so mai se torna oppure no, e nel vero senso della parola).

Insomma, tra qualche giorno rivado al mare. E io sono già in procinto di riempire di nuovo la valigia. Gli essenziali, lo sappiamo già, sono le creme solari (celo), il cappello di paglia (celo), la borsa da mare di paglia (celo) delle zeppe comode (celo). Per il resto, ho realizzato alcuni outfit che mi porterò al mare e, come sempre, per la grafica delle foto che ricorda quelle di Gioia del 1998 non ringraziatemi pure…

OCCASIONE 1: Pomeriggioserata aperitivo sulla spiaggia o sul lungomare.

 

1 – Abito

2 – Occhiali

3 – Orecchini

4 – Clutch

5 – Sandali bassi

Occasione 2: mattinapomeriggio passeggiata per paesicittadinelungomare.

 

1 – Canotta

2 – Cappello

3 – Borsa

4 – Shorts

5 – Sandali bassi

Occasione 3 e 4: Bikini e borsa con 2 outfit da sfruttare.

1 – Bikini

2 – Borsa

3 – Blusa

4 – Gonna lunga

5 – Blusa

6 – Occhiali

7 – Pantaloncini

8 – Sandali piatti

 Infine, un passepartout. Le sere d’estate, si sa, sono imprevedibili e potrà esserci l’afa come il freschetto. Chi, poi, non è mai andato ad un falò in spiaggia? Beh, per esempio io però non si sa mai, in fondo anni e anni passati a piangere per Dawson’s Creek prima e O.C. dopo ci hanno insegnato che nei posti di mare non si faccia altro. Così, nella valigia estiva dovete sempre ricordare un essenziale: uno scialle, uno spolverino, insomma un ibrido stile coperta da buttarvi addosso con nonchalance e acquisire immediatamente un’aria chic.

1 – Scialle

1 – Spolverino