ROMA – Nel bene o nel male, uno dei “grandi classici” del tradimento è quello che si consuma in ambiente lavorativo. Probabilmente quelli che “nascono” tra segretaria e capo o direttrice di produzione e assistente sono dei veri e propri “cliché”, ma che nel luogo di lavoro nascano i maggiori flirt extraconiugali è un dato confermato anche dagli studi a riguardo.
Ma se in italia parlare dell’adulterio a lavoro è ancora tabù, la psicoterapeuta Willy Pasini spiega che “negli Stati Uniti, il fenomeno occupa le prime pagine dei giornali”.
Pasini sostiene che la causa è soprattutto di natura psicologica: una ragazza, per esempio assistente nella filiale di un grande gruppo, è facile che possa cedere al fascino del proprio direttore pur essendo fidanzata. “L’uomo al vertice delle gerarchie detiene le chiavi del potere e con esse alcuni dei nostri fantasmi”, sostiene la psicoterapeuta.
Su Doctissimo si legge che “nell’immaginario erotico maschile e femminile, questa configurazione a piramide è sempre altamente afrodisiaca. Se la donna continua a mostrarsi turbata da un suo superiore al punto da affidargli il suo piacere, il responsabile è ancora e sempre il cervello rettile, sede degli istinti primari e delle funzioni vitali. La ricerca del maschio dominante, dettata da questa parte del cervello, si è spostata alla sfera professionale”.
Inoltre, sostiene Pasini, che anche il semplice fatto di trovarsi tante ore al giorno nello stesso luogo può portare a far nascere le affinità tra i colleghi. Una forte complicità professionale può sfociare in una intimità più completa.
In ambiente di lavoro un uomo (o una donna) messo sotto pressione può cercare conforto in un collega che vede affine. Per l’uomo, poi, il sesso funge da calmante, mentre per la donna rappresenta più una sorta di antidepressivo. Poiché il sesso viene spesso utilizzato per attribuirsi nuovo valore, la sua funzione è narcisistica, soprattutto se la relazione avviene con un superiore nella scala gerarchica.
La rivalità è un altro fattore determinante per la nascita di flirt lavorativi: “Quando ho visto che la mia collega Samanta ci provava con il nuovo Project Manager, non ho potuto impedirmi di sfidarla sul suo stesso campo”, confessa Cecilia, consulente informatico. Stessa cosa anche per gli uomini, che spesso si “vantano” di corteggiare il personale di servizio.
Confessare è sempre una soluzione? Su questa domanda, la psicoterapeuta Pasini è molto chiara. Sostenendo che raramente le infedeltà nate in ambiente lavorativo evolvono in storie durature, spiega che non sempre confessare “a crudo” un tradimento possa essere una soluzione.
Fare invece chiarezza sulla situazione e sui motivi che hanno portato al tradimento, cercare di capire se la vostra relazione è ancora viva o nasconde dei problemi, rendersi conto se la “scappatella” nasconda in realtà un malessere insito nella coppia. Queste sono soluzioni indubbiamente più riflessive, spiega Pasini, da prendere in considerazione.
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