Fidanzati: il tuo è un "uomo da divano"? Ecco come squoterlo

Fidanzati: il tuo è un “uomo da divano”? Ecco come scuoterlo

23 Ottobre 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Dopo i primi tempi durante i quali sembrava l’uomo ideale, ecco che si è trasformato nel più irriducibile dei pigri; lascia i calzini sporchi a terra, passa le ore sul divano a guardare la tv o a giocare con la Playstation, non aiuta nelle faccende domestiche e non ha mai voglia di uscire… In poche parole, il vostro lui si è trasformato in un pantofolaio, lasciandovi piene di incombenze da gestire e profondamente annoiate.

Ma perché accade questo? Naturalmente una spiegazione scientifica vera e propria non c’è, ma è risaputo che molti uomini, quando si sentono sicuri della relazione che hanno, tendono ad impigrirsi e ad assumere atteggiamenti da “figli”; farli cambiare non è cosa semplice, anche perché noi donne tendiamo inconsciamente ad assumere il ruolo di “mamme” facendo sia ciò che ci spetta che ciò che spetta a lui… Il primo passo dunque per dare una “svegliata” al nostro pantofolaio, sarà quello di cambiare noi stesse il nostro atteggiamento nella coppia, imparando a sentirci più donne e meno “colf”.

Una volta che si è preso consapevolezza di questo, ecco alcuni suggerimenti pratici per scuotere il nostro uomo dal divano:

– Ripagarlo simpaticamente con la stessa moneta. Lui non lava i piatti? Lascia la sua roba in giro per casa? Non fa mai la spesa? Iniziate ad imitarlo; all’inizio lui non capirà e probabilmente ci sarà anche qualche discussione, ma poi si sentirà obbligato a darsi una mossa.

– Puntare sul suo ego. Sono settimane che ha promesso di aiutarvi a montare una libreria e continua invece a stare stravaccato sul divano con la scusa che è stanco? Invece di recriminare, chiedete aiuto ad un vicino di casa o ad un amico, avvenente se possibile. In questo modo lui si sentirà colpito nell’orgoglio e quasi sicuramente si darà da fare, se non altro per eliminare l’intruso del momento.

 Essere costanti nel piano “rieducativo”. Fare una scenata ogni tanto per poi tornare ad occuparsi di tutto non servirà a nulla, ma anzi, vi renderà ai suoi occhi delle creature facilmente manipolabili; se avete deciso quindi di “educarlo” ad avere un comportamento più attivo in casa, sappiate che dovrete essere coerenti e costanti nel tempo.

– Fare la “guerra” senza dichiararla. Se siete stanche di occuparvi di tutto da sole, di raccogliere la sua roba in giro per casa e di vederlo costantemente lobotomizzato davanti alla tv, siete pronte per fargli una “guerra” psicologica utile e necessaria. Sarebbe però un grave errore dichiarare i vostri intenti; è molto più efficace agire direttamente ed evitare di rispondere in modo chiaro alle sue eventuali domande circa il vostro improvviso disinteresse nei confronti delle sue necessità.

Se neanche questi suggerimenti dovessero bastare, allora non resta che tornare a quell’antica teoria secondo la quale gli uomini andrebbero educati come i cani; è un punto di vista senza dubbio sessista, eppure sembra in molti casi saper dare dei buoni risultati. Basti pensare al programma della BBC condotto dalla signora Annie Clayton, addestratrice di cani, che mette in atto puntualmente sui mariti le tecniche normalmente usate per educare i quadrupedi. Il programma ha ovviamente sollevato molte critiche e pareri discordanti, ad esclusione però di tutte quelle mogli che vi hanno partecipato coi loro mariti e che hanno sperimentato il perfetto funzionamento di questo metodo poco ortodosso…