Tu vuoi un figlio e lui no? Ecco cosa fare
27 Maggio 2013 - di Claudia Montanari
Quand’è che il desiderio di un figlio si trasforma in un problema di coppia? E come fare se tu vuoi diventare mamma ma lui non ci pensa nemmeno a diventare papà?
Prima o poi tutte, o quasi, le coppie, desiderano diventare genitori; il desiderio di un erede spesso rafforza i rapporti e trasforma la coppia in qualcosa di più complesso. Non sempre tuttavia i tempi coincidono per lei e per lui e spesso, ad un forte desiderio femminile di genitorialità, corrisponde uno smarrimento o un rifiuto maschile. Quando la questione “figli” diventa oggetto di discussioni e conflitti, la prima cosa che viene in mente è che forse c’è qualcosa che non va nella coppia, ma non è necessariamente così e, per evitare di innescare dinamiche che potrebbero portare ad una rottura, è fondamentale prendere tempo e affrontare con lucidità il problema.
Non c’è bisogno di una laurea in psicologia per capire che un uomo affronta in maniera molto diversa da una donna la nascita di un figlio; non a caso infatti gli specialisti parlano di “istinto materno” e “sentimento paterno”, sottolineando quindi una diversità di intenti e impulsi che è alla base del desiderio di un figlio. Se per una donna, ad un certo punto della vita, diventa quasi indispensabile concepire e diventare madre, per uomo le cose vanno diversamente e spesso i tempi sono più lunghi; proprio per questo è importante non scoraggiarsi di fronte ad un rifiuto del proprio partner di diventare genitore ed è invece necessario porsi delle domande intelligenti e ascoltare seriamente l’altro affinché si possa trovare un punto d’incontro.
Come comportarsi dunque se tu desideri un figlio ma il tuo partner no? Ecco alcune riflessioni che andrebbero fatte per evitare di trasformare un evento così bello in un motivo di rancore o separazione:
– Prendere seriamente in considerazione le motivazioni di rifiuto del partner. Molto spesso le donne, quando desiderano fortemente diventare madri, dimenticano tutto il resto ,finendo per non ascoltare o prendere sul serio i dubbi del partner. Questo è un errore potenzialmente molto grave, perché un uomo che si sente “obbligato” a diventare padre potrebbe in un futuro non essere un genitore affidabile e quindi innescare una serie di problemi molto più seri. Inoltre non si può non considerare che un uomo che rifiuta di diventare genitore ha probabilmente delle motivazioni concrete e importanti, che varrebbe la pena ascoltare con attenzione: forse sente che la vostra relazione non è ancora sufficientemente matura, forse desidera raggiungere prima altri obbiettivi, forse ha solo paura di non essere all’altezza… Qualunque sia il motivo, è comunque lecito ed è fondamentale ascoltarlo con estrema attenzione e con rispetto.
– Un figlio non è un test per la coppia. Diventare genitori presuppone generalmente il fatto di avere un rapporto di coppia solido e stabile ; quando volere un figlio diventa un modo per mettere alla prova i sentimenti del partner, ecco che iniziano i problemi. Desiderare un figlio non può e non deve essere nella maniera più assoluta un modo per capire se l’uomo che abbiamo accanto ci ama davvero o fa sul serio con noi, ma è o dovrebbe essere solo un’evoluzione naturale di un rapporto che funziona.
– Riflettere sul proprio desiderio di maternità e sul reale valore della relazione. Volere un figlio a tutti i costi, indipendentemente dal partner che si ha accanto o dal tipo di relazione che si sta vivendo, è un errore che molte donne commettono, probabilmente per paura o per le forti pressioni sociali a cui ogni soggetto femminile è esposto dopo una certa età. Sarebbe fondamentale invece chiedersi con sincerità quanto davvero si desidera un figlio, quanto lo si desidera con la persona che si ha vicino e se le due cose coincidono. Solo così si avranno le idee chiare e la forza sufficiente per affrontare serenamente gli eventuali dubbi del partner.
– Darsi un tempo lungo, ma non infinito. Darsi un tempo per riflettere e discutere è fondamentale quando c’è di mezzo la nascita di un bambino; quando però questo tempo diventa infinito e mancano impedimenti concreti, allora è bene fermarsi e guardare sotto un’altra luce il rapporto che si sta vivendo. Se dopo anni di vita insieme e in assenza di reali difficoltà, si continua a rifiutare l’idea di diventare genitore, forse c’è un problema molto più grande da affrontare.
La nascita di un bambino, un tempo vissuta come un’evoluzione naturale di un rapporto, sta diventando sempre più il “banco di prova” delle coppie, ogni giorno più confuse e indecise sul loro futuro. Una soluzione a tale incertezza, le cui cause sono talmente complesse da meritare uno spazio a parte, non sembra ancora esistere, ma senza dubbio una donna continua ad avere un ruolo di assoluta rilevanza in questo contesto. È proprio per questo che sembra toccare ancora a noi il famoso ruolo di “vestale” del focolare domestico, luogo così bistrattato e ambiguo verso cui tutte però,prima o poi, tendiamo a voler approdare.