Matrimoni in Italia: sempre meno, più tardi e con rito civile
12 Novembre 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Matrimoni in Italia: sempre meno, più tardi e con rito civile. Nel 2014 sono stati celebrati in Italia 189.765 matrimoni, circa 4.300 in meno rispetto all’anno precedente. Nel quinquennio 2009-2013, il calo è stato in media di oltre 10mila matrimoni all’anno. Nel complesso, dal 2008 al 2014 i matrimoni sono diminuiti di circa 57.000 unità. E’ quanto riporta l’Istat nel suo report su ‘Matrimoni, separazioni e divorzi’. Tale diminuzione dei matrimoni riguarda soprattutto le prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana. Secondo quanto riportato dal sito de La Presse:
“Diminuisce anche la propensione a sposarsi. Nel 2014 sono stati celebrati 421 primi matrimoni per 1.000 uomini e 463 per 1.000 donne, valori inferiori rispettivamente del 18,7% e del 20,2% sul 2008. Il calo arriva al 25% per la primo-nuzialità sotto i 35 anni. Al primo matrimonio si arriva sempre più “maturi”. Nel 2014 gli sposi hanno in media 34 anni e le spose 31 (entrambi un anno in più rispetto al 2008). Le seconde nozze, o successive, sono 30.638 nel 2014. Anche se in lieve flessione in valore assoluto, prosegue l’aumento della loro incidenza sul totale dei matrimoni, dal 13,8% del 2008 al 16,1% del 2014. Il 43% dei matrimoni è celebrato con rito civile; al Nord (55%) e al Centro (51%) i matrimoni civili superano quelli religiosi.
Questa scelta si va affermando anche nel caso dei primi matrimoni di coppie italiane (dal 20% nel 2008 al 28,1% nel 2014). I matrimoni in cui almeno uno dei due sposi è di cittadinanza straniera sono circa 24mila (pari al 12,8% delle nozze celebrate nel 2014), in calo di 1.850 unità sul 2013. La diminuzione si deve sopratutto alle nozze tra stranieri. I matrimoni con un coniuge italiano e l’altro straniero ammontano a 17.506 nel 2014. La tipologia prevalente è quella in cui è la sposa ad essere straniera: 13.661 nozze (il 78% di tutti i matrimoni misti). Una sposa straniera su due è cittadina di un paese dell’Est Europa” (La Presse).