Matrimoni, uno su tre finisce per colpa della suocera
23 Settembre 2014 - di Mari
ROMA – Quasi un matrimonio su tre finisce per colpa della suocera: ebbene sì, l’incubo più ricorrente di tante coppie non è solo motivo di litigio ma in tanti, tantissimi casi porta al divorzio. Vuoi l’ingerenza eccessiva, vuoi il confronto costante, fatto sta che la madre dello sposo (o della sposa, anche se in Italia quella più pericolo è solitamente la madre di lui) spesso ha un ruolo che va ben oltre quello della “parente più prossima della famiglia di origine”, ed entra di prepotenza anche nella nuova famiglia.
Tutto questo non è lo sfogo di una donna inviperita con la suocera, ma quanto sottolinea niente meno che il il presidente dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti, Gian Ettore Gassani, commentando la sentenza della Cassazione sul marito “mammone”, che ha stabilito che la colpa della separazione era proprio l’invadenza della suocera.
“Il 30% delle separazioni dipende dalla ingerenza della suocera (di lui o di lei), nei matrimoni, tanto che la Cassazione due anni fa ha sancito l’addebitabilità della separazione nei confronti di quel coniuge che si manifesta eccessivamente succube o dipendente dei propri genitori invadenti, che pongono in essere indebite ingerenze nel menage familiare”.
Con quella sentenza la Corte di Cassazione stabiliva che sono nulle le nozze se il marito si rivela un “mammone”, totalmente preso dalla madre e indifferente alla moglie. E per annullamento si intende (ed è forse quel che più stupisce) annullamento da parte della Sacra Rota.
Spiega ancora Gassani al Sole 24 Ore:
“La Suprema Corte ha confermato un principio piuttosto consolidato: le ingerenze della suocera e le dipendenze dei mammoni sono da considerarsi fatti gravi che possono determinare la fine di un matrimonio”.