PADOVA – L’ultima guerra tra Italia e Germania non si combatte sotto le lenzuola. E’ la guerra del pene.
A far scoppiare il conflitto è stato un articolo del tabloid tedesco Bild, che prendeva di mira le misure del membro italico, ritenute troppo piccole. e si basava proprio, oltre il danno la beffa, su uno studio italiano.
Lo studio in questione è quello del professore dell’Università di Padova, l’andrologo Carlo Foresta. Dopo aver messo in fila 2.019 ragazzi di 18 e 19 anni, il professo Foresta ha notato che negli ultimi 50 anni qualcosa di è ristretto. Qualcosa di importante. Per gli uomini, ma pure (molto) per le donne. Si è passati dai 9,7 centimetri del 1948 agli 8,9 di oggi. Nel frattempo sono cresciute altre parti del corpo, dalle gambe alle braccia, fino ai lobi delle orecchie.
Allo stesso tempo, però, Foresta dà una buona notizia ai maschi nostrani: una volta all’opera nel loro piccolo, è proprio il caso di dirlo, fanno molto meglio dei tedeschi. Loro avranno pure basi più solido (o estese), ma in quanto ad uso lasciano a desiderare… Le disfunzioni erettili sono molto più diffuse. Colpa dell’obesità, spiega il dottor Foresta. In Italia è più diffusa tra gli adolescenti, ma col passare degli anni i giovani italiani perdono peso e guadagnano in attività sessuale, al contrario dei coetanei germanici.
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