Primi anni di matrimonio? Consigli per farlo durare e… sopravvivere
16 Agosto 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Il grande passo è stato fatto e vi siete sposate: è probabilmente solo dopo questo momento, e qualche mese di vita insieme, che capirete che il matrimonio non rappresenta un approdo, ma solo l’inizio di un percorso di coppia in continua evoluzione.
Ricette sicure per far durare un’unione non ne esistono, ma qualche piccola accortezza per far sì che almeno i primi anni di vita insieme siano positivi e non coincidano anche con la fine del rapporto, può essere utilizzata e chissà che non serva davvero a conservare a lungo amore e armonia.
Evitare di cadere nella routine dopo pochi mesi di vita insieme dovrebbe essere la vostra priorità, e ovviamente anche quella del partner; cadere in abitudini scontate e ripetitive può essere più semplice di quel che si immagini, quindi occhio a variare il ménage familiare, anche se si è costituito da pochissimo.
Come è fondamentale non fossilizzarsi in stereotipi da coppia ottantenne, così è di vitale importanza continuare a divertirsi insieme e a confidarsi; sembra paradossale, ma proprio dopo le nozze molte coppie tendono a percepire il partner come un “dovere”, dimenticando quindi che lo si è scelto innanzitutto perché ci fa star bene e ci fa anche divertire. Continuate dunque a discutere con lui di ciò che vi appassiona o vi preoccupa, e non trasformatevi nel giro di pochi mesi in quelle donne che stanno perennemente al telefono con “mammà” per parlare di tutto e che riservano invece al marito solo discorsi di circostanza o richieste…
Altro fattore da tenere sotto controllo è il passato, che spesso si intromette anche nelle relazioni più riuscite per rovinarle; avete scelto di sposarvi? Concentratevi dunque sul presente e sul futuro, mettendo da parte qualsiasi questione passata che ormai non ha più ragione d’esistere. Questo discorso non vale solo per gli ipotetici ex partner, ma anche per tutte quelle incomprensioni che possono esserci state e che non ha senso rivangare, visto che si è scelto di condividere la vita e dunque di superarle.
Non bisogna dimenticare, infine, che il matrimonio non è una gabbia ed è sano ogni tanto mettere in discussione costruttivamente il rapporto; se c’è qualcosa che non va, e nei primi tempi di vita matrimoniale potrebbero essercene parecchie di nuove e poco piacevoli “scoperte”, anche solo per una questione di adattamento reciproco, se ne può e se ne deve parlare, senza timori e remore.
Così come non bisognerebbe avere timore nell’ammettere con se stessi, ci si augura solo in rarissimi casi, di aver preso un abbaglio; se è così, meglio mettere le carte in tavola dopo pochi mesi piuttosto che aspettare anni, magari mettere al mondo figli e infine separarsi…