NEW YORK – Il sesso occasionale non fa male alla propria autostima e non provoca tristezza e, nei casi peggiori, persino depressione e ansia. Un nuovo studio della New York University sfata questa credenza diffusa,
I ricercatori hanno chiesto ad un campione di studenti universitari americani di tenere un diario per tre mesi in cui scrivere come si sentivano dopo una notte di sesso occasionale, con un partner che sapevano non avrebbero mai più rivisto. Il risultato è stato sorprendente.
In base a quanto è venuto fuori dai diari, infatti, la maggior parte degli studenti era molto contenta dopo la notte passata con uno sconosciuto.
Gli studiosi hanno anche coniato il termine di “sociosexuality”, sociosessualità, con cui intendono una tendenza piuttosto stabile al sesso occasionale, determinata sia da fattori ereditari sia da fattori culturali e da passate esperienze.
La sociosessulità, in altre parole, non è una malattia o una compulsione deprecabile, ma semplicemente un modo particolare di vivere la propria sessualità e che, a differenza di quanto ritenuto in passato, non causa tristezza o ansia in chi ne è propenso.
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