Maratona di Boston, esplosioni al traguardo: almeno 3 morti
16 Aprile 2013 - di Claudia Montanari
BOSTON – Due esplosioni hanno colpito ieri Boston al traguardo della famosa Maratona, provocando 3 morti e circa 140 feriti. Tra le vittime anche una bimba mentre molti feriti sono in gravi condizioni. Secondo la Cnn, almeno 10 vittime hanno subito l’amputazione di arti. Per la Nbc, le persone ricoverate negli ospedali cittadini sono 116.
Quanto è accaduto è un “atto di terrorismo” ha affermato la Casa Bianca.
Secondo quanto riferiscono i media, gli ordigni non erano ad alta intensità ma contenevano chiodi e biglie di acciaio per renderli più letali. La doppia esplosione, assieme alla scoperta di altri ordigni inesplosi, ricalca le caratteristiche di attacchi simili compiuti in Iraq e Afghanistan. Tuttavia, sebbene l’attenzione delle autorità si starebbe concentrando su “un uomo di colore o di carnagione scura con accento straniero”, nessuno al momento si sbilancia sulla matrice dell’attacco.
I media Usa fanno però notare che quanti sembrano più inclini a indicare una pista interna sottolineano che l’attacco è avvenuto in occasione della Giornata del Patriota e che in passato, altri eventi sanguinosi o attentati terroristici di matrice interna, come quelli di Columbine, Wako e Oklahoma City sono avvenuti nella stessa settimana di quello di Boston.
“Qualsiasi evento con ordigni esplosivi multipli -come questo sembra essere- è chiaramente un atto di terrorismo e verrà affrontato come un atto di terrorismo”, ha affermato un funzionario della Casa Bianca, aggiungendo che “tuttavia, non sappiamo ancora chi ha condotto questo attacco e un’inchiesta accurata dovrà determinare se sia stato pianificato e realizzato da un gruppo terroristico, straniero o interno”. In precedenza, nel messaggio televisivo rivolto alla nazione nella serata di ieri, il presidente Barack Obama non aveva usato la parola “terrorismo”.
Squadre di agenti di polizia stanno pattugliando le strade di Boston e setacciando i mezzi di trasporto pubblici alla ricerca di pacchi sospetti. La città rimarrà aperta per le normali attività lavorative, ma la zona delle esplosioni, attorno a Copley Square, rimarrà chiusa al pubblico.
Per stasera alle 20 (ora locale) è stata annunciata una veglia di preghiera per le vittime delle esplosioni, nella chiesa di Arlington Street.
Sul fronte delle indagini, le autorità stanno indagando sul ruolo di un cittadino straniero, rimasto gravemente ustionato. L’uomo si trovava negli Stati Uniti con un visto per studenti ed è considerato “persona di interesse” e un “potenziale sospetto” in relazione al caso, sebbene al momento non sia stato formalmente accusato o arrestato. Il sospetto si trova in ospedale. Numerosi media hanno riferito che le autorità si stanno concentrando su un cittadino saudita, ma Politico non conferma al momento la nazionalità del sospettato.
Nel corso di una conferenza stampa, ieri, il capo della polizia di Boston, Ed Davis, aveva riferito che non c’era alcun “sospetto” ricoverato presso il Brigham and Women’s Hospital, come invece indicato da alcune notizie di stampa, ma aveva ammesso che “ci sono delle persone con cui stiamo parlando”.
Fonte: Adnkronos