Strage bus Irpinia: Simona Del Giudice morta, sorella di Silvana
7 Agosto 2013 - di Claudia Montanari
NAPOLI – Simona Del Giudice non ce l’ha fatta. La ragazza di 16 anni, coinvolta nel tragico incidente dell’autobus precipitato in una scarpata, è stata in coma per 9 giorni ma non ce l’ha fatta ed è morta dopo essere stata in condizioni gravissime e stazionarie.
Con la morte di Simona il numero delle vittime sale a 39. La sua è tra le famiglie più colpite dalla tragedia: nell’incidente hanno perso la vita il padre Antonio e la sorella Silvana, 22 anni, che le somigliava come una goccia d’acqua tanto che le due ragazze erano state scambiate dopo l’incidente. Unicasopravvissuta la mamma Clorinda che, ricoverata anche lei, chiede dei familiari. Non sa che sono morti tutti e tre.
Simona e Silvana erano due sorelle molto unite e quasi identiche. Al momento dell’incidente erano sedute vicine e si sono abbracciate. Difficile riconoscere chi fosse Simona e chi Silvana. La prima era grave ma ancora viva, la seconda morta sul colpo. I parenti sono arrivati addirittura a litigare in ospedale, quasi impossibile riconoscere le due ragazze sfigurate dall’impatto. Un equivoco poi chiarito: prima è morta Silvana, poi Simona.
Intanto da sabato scorso è uscita dal coma Clorinda Iaccarino. La donna non sa che il marito, Antonio Del Giudice, 51 anni, e le figlie Silvana e Simona sono morte. Dopo essere uscita dal coma farmacologico in cui era stata tenuta precauzionalmente, Clorinda vive uno stato crescente di agitazione dovuto al fatto di non conoscere le condizioni dei familiari che erano con lei sul bus della morte.
Ai medici del reparto di rianimazione ha chiesto di essere dimessa, rifiutando di sottoporsi all’ operazione al bacino, interessato da fratture complesse, dopo quello di laparotomia cui fu sottoposta d’urgenza domenica notte. I medici – anche con il sostegno di alcuni familiari – cercano di convincerla a sottoporsi all’operazione, decisiva per le sue future condizioni di salute, e nel frattempo di prendere tempo per trovare il modo di comunicarle la tragica verità.