TRIPOLI – Secondo il libro “Le prede” della francese Annick Cojean, Muammar Gheddafi faceva letteralmente rapire dai suoi amazzoni, consiglieri, diplomatici, ragazze e ragazzi da portare nella sua reggia di Bab-al-Azizia per soddisfare i suoi appetiti sessuali.
Un libro che dà voce ad alcune delle ragazze che erano presenti a quei festini erotici, al “bunga bunga” libico come lo chiama Dagospia, e che ora svelano usanze e vizi del Colonnello. Vizi agghiaccianti: Soraya (ma non è il suo vero nome), che è stata trattenuta cinque anni a Bab-al-Azizia, racconta che dal primo incontro con Gheddafi ( che l’aspettava nudo, sul suo immenso letto dicendole che per lei era un padre, ma anche un fratello) la obbligò, come agli altri, a indossare mise sexy, bere alcol, fumare e sniffare cocaina.
Quando poi, durante il ramadan – racconta ancora il libro – Soraya veniva prelevata dalla sua stanza e portata in quella del Colonnello, l’Amazzone che l’accompagnava le spiegava, infatti, che, per rispetto ai precetti del Profeta che vietano nel mese sacro rapporti sessuali, lui non avrebbe eiaculato alla fine dell’atto.
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