Muore a 3 anni in attesa di trapianto: “Viveva nella muffa”
25 Agosto 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
VENEZIA – Elia Molina non ce l’ha fatta: si è spento a 3 anni in un appartamento comunale di Marghera domenica 23 agosto. Una casa che aveva le pareti coperte di muffa e che si trovava in una zona degradata. Un luogo completamente inadatto alle sue delicate condizioni di salute. Il piccolo era infatti affetto da una stenosi aortica severa, che era stata diagnosticata alla madre al settimo mese di gravidanza. Come scrivono Fulvio Fenzo e Filomena Spolaor sul Gazzettino, Elia:
“Era stato operato già due volte, a cinque giorni dalla nascita e dopo nove mesi. Un mese fa le sue condizioni si erano aggravate e i medici avevano richiesto un trapianto a breve, ma dalla scorsa primavera era chiaro che – in queste condizioni di salute – non poteva continuare a vivere”.
Elia avrebbe necessitato di un luogo sterile, pulito. Quello che la sua famiglia chiedeva da tempo alle amministrazioni comunali, invano:
“(…) Dopo aver partecipato a due bandi di cambio alloggio delle case comunali – si legge sul Gazzettino – la famiglia nella quale vive anche la sorellina di 4 anni e la madre della mamma che soffre di gravi problemi di deambulazione, era ancora in lista d’attesa: addirittura al 53˚ posto su una graduatoria comunale composta da 300 assegnatari di case pubbliche. Nell’aprile scorso l’alloggio con le pareti ricoperte di muffa viene addirittura dichiarato “insalubre” dallo stesso Comune di Venezia, ma la casa nuova non arriva ugualmente (…) Il caso arriva a Ferragosto sulle pagine dell’edizione veneziana del Gazzettino e, in pochi giorni, viene “miracolosamente” individuata dal Comune di Venezia un appartamento in regola, più grande e sistemato, dove trasferire la famiglia entro la fine di settembre”.
Putroppo Elia è morto prima del periodo stabilito. Il suo cuore non ha retto. Inutili le cure dei medici che lo hanno intubato dopo che era stato trasportato d’urgenza in ospedale per una complicazione, l’ossigeno non ha fatto a tempo ad arrivare al cervello ed il piccolo si è spento al centro Gallucci dell’ospedale Gallucci di Padova.