“Pomì lavora solo pomodori padani”. Web furioso contro lo spot
5 Novembre 2013 - di aavico
ROMA – ”Pomì utilizza solo pomodori freschi e padani”. Questo il senso del testo della pubblicità dell’azienda Pomì apparsa su diversi quotidiano italiani e che ha scatenato le reazioni sul web. Il riferimento, secondo gli utenti dei social network, sarebbe ai pomodori prodotti in Campania e soprattutto nella “terra dei Fuochi“, area flagellata dalla presenza di rifiuti tossici. Il riferimento non si coglie certo dallo spot dei quotidiani, ma l’azienda è stata “tradita” da una sua dichiarazione su Facebook, che accompagna lo spot sottolineando “i recenti scandali di carattere etico/ambientale” degli altri produttori di pomodori in Italia.
Lo spot apparso sui quotidiani nazionali è questo:
“Pomì utilizza solo pomodori freschi dei soci del Consorzio Casalasco, coltivati nel cuore della Pianura Padana, ad una distanza media inferiore ai 50 km dagli stabilimenti di confezionamento”.
Uno spot che sulla carta alla situazione della Campania non fa certo riferimento. A scatenare le reazioni sul web dei consumatori è però la descrizione che accompagna la foto dello spot pubblicata da Pomì Italia sul profilo Facebook dell’azienda:
“I recenti scandali di carattere etico/ambientale che coinvolgo produttori ed operatori nel mondo dell’industria conserviera stanno muovendo l’opinione pubblica, generando disorientamento nei consumatori verso questa categoria merceologica.
Il Consorzio Casalasco del Pomodoro e il brand Pomì sono da sempre contrari e totalmente estranei a pratiche simili, privilegiando una comunicazione chiara e diretta con il consumatore. Per questo motivo l’azienda comunicherà sui principali quotidiani nazionali e locali, ribadendo i suoi valori e la sua posizione in questa vicenda.
Si tratta di un atto dovuto non soltanto nei confronti dei consumatori, ma anche nel rispetto delle aziende agricole socie, del personale dipendente e di tuti gli stakeholders che da sempre collaborano per ottenere la massima qualità nel rispetto delle persone e dell’ambiente”.
Alla precisazione dell’azienda sono seguiti i commenti di sdegno dei lettori, che invocano il boicottaggio. Come Camillo, che scrive: “Da meridionale, vi ringrazio per avermi chiarito le idee sulla prossima azienda da boicottare”, e Barbara che aggiunge: ”Invito tutti, ma proprio tutti, a boicottare la Pomì. Speculare su un disastro ambientale di cui quel medesimo nord è altamente responsabile, unitamente alle forze camorristiche, alle istituzioni ed alle amministrazioni locali, è da vigliacchi, da infami e da disonesti”.