Rudy Guede: “Meredith Kercher, vi racconto come andò quella sera”
22 Gennaio 2016 - di aavico
PERUGIA – Rudy Guede: “La sera in cui morì Meredith Kercher, nella casa di via della Pergola a Perugia, io ero in bagno. Ci ho provato con lei, abbiamo avuto un approccio, poi basta”. E’ l’1 novembre 2007 e per quel delitto Guede è l’unico condannato. Condannato per concorso in omicidio, ma poi gli altri due imputati (Amanda Knox e Raffaele Sollecito) sono stati definitivamente assolti.
Guede, intervistato da Franca Leosini a Storie Maledette su Rai3, ha raccontato anche altri particolari, come il fatto di aver baciato Meredith qualche sera prima dell’omicidio e di aver avuto un approccio (utilizza la parola “petting”) pochi minuti prima che l’inglese morisse. Ma di non essere andato oltre perché né lui né lei avevano il preservativo.
“Se sono entrato in quella casa di via della Pergola la sera del primo novembre è solo perché mi ha aperto Meredith. Non perché mi sono arrampicato o mi hanno aperto Raffaele Sollecito e Amanda Knox”, ha poi detto Guede. L’ivoriano sta scontando nel carcere di Viterbo 16 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher. Delitto per il quale invece sono stati definitivamente assolti Sollecito e la Knox, che si sono sempre proclamati estranei a quanto successo.
Nell’intervista concessa a Franca Leosini, Guede ha sostenuto di avere conosciuto Meredith ai primi di ottobre e di averla incontrata altre volte nei locali notturni perugini. “La sera di Halloween – ha aggiunto – c’eravamo messi d’accordo per vederci il giorno dopo. Mi sono presentato a casa sua solo per questo motivo”. L’ivoriano ha parlato della Kercher come di “una ragazza seria, sapeva il fatto suo; quel carisma mi ha affascinato”.
Guede ha quindi ripercorso quelle che sono state a suo avviso le fasi dell’omicidio. Ha detto di essere andato in bagno e di essersi messo ad ascoltare musica con le cuffiette, per poi sentire la voce della Knox (conosciuta in un locale dove l’americana lavorava) che discuteva con Kercher la quale si sarebbe lamentata in precedenza per una questione di soldi. “Ho riconosciuto – ha spiegato – la voce di Amanda al 101 per cento. Poi ho sentito un urlo fortissimo mentre ascoltavo l’i-pod a volume altissimo. Una voce straziante”. L’ivoriano ha anche parlato la presenza nella villetta di via della Pergola di un uomo del quale non ha fatto il nome.