Selfie al volante: moda suicida. Come guidare al buio per 400 metri
12 Agosto 2014 - di aavico
ROMA – Una moda, tanto pericolosa quanto cretina, quella del farsi un selfie mentre si guida. Una mossa suicida ma anche potenzialmente dannosa per gli altri visto che farsi il tanto noto autoscatto mentre si è al volante, è come guidare al buio per diversi metri, a seconda della velocità con cui si sta andando. “A 130 all’ora, nel tempo in cui si digita mezzo nome sullo schermo si percorrono cento metri al buio. E questo per un normale sms: figuriamoci per un selfie, che richiede una posizione e una concentrazione particolari. Sarà almeno l’equivalente di 400 metri al buio”. Parola di Roberto Sgalla, capo della direzione centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato lancia l’allarme sugli scatti mentre si guida.
“Sappiamo con certezza – dice in un’intervista a Repubblica – che oggi gran parte degli incidenti stradali sono dovuti alla distrazione. E che i sistemi integrati nelle auto inibiscono alcune funzioni, come l’inserimento della meta sul navigatore, il settaggio di certe personalizzazioni del funzionamento del sistema e altro, quando l’auto è in movimento. Ma sui palmari non c’è nulla da fare: almeno per ora, quelli funzionano sempre. È vero, ci sono app che bloccano tutto se il cellulare si muove a oltre cento chilometri all’ora, ma pochi le usano, ovviamente”.
“La stragrande maggioranza degli incidenti – spiega Sgalla – è dovuta al comportamento dell’uomo, ma possono essere determinanti anche il tipo di veicolo e lo stato delle infrastrutture. Illudersi che le auto di oggi siano talmente sicure e facili da guidare al punto che chi siede al volante può fare di tutto, dai selfie a giocare con i podcast, può essere dannoso”.