Studente bocciato ingiustamente: risarcimento da 5 mila euro
10 Gennaio 2012 - di aavico
Bocciato all'esame di maturità nel 2004 aveva – Bocciato all'esame di maturità nel 2004, aveva dovuto ripetere l'anno passando a una scuola privata. Il Tar, che in precedenza aveva riconosciuto
l'illegittimita' della bocciatura, ha condannato il ministero dell'istruzione al risarcimento dei danni subiti, quantificati in 5.000 euro. La vicenda, riportata dal quotidiano la Repubblica, riguarda uno studente del liceo artistico statale
Leon Battista Alberti di Firenze. Secondo i suoi avvocati, si tratterebbe del primo caso di risarcimento per una bocciatura in Italia.
Lo studente affrontò la maturità per la prima volta nel luglio del 2004, ma non riuscì a ottenere la sufficienza. Così si iscrisse a una scuola privata e l'anno successivo fu promosso. In quei mesi però aveva presentato ricorso al Tar
contro la decisione della commissione. La prima rivincita arrivò nel febbraio del 2006, quando il tribunale amministrativo annullò la bocciatura.
Colpa della prova orale: il ragazzo, contrariamente a quanto previsto dall'ordinanza ministeriale 35 dell'8 aprile del 2003, non era stato
interrogato in tutte le materie dell'ultimo anno. Secondo quanto accertato dai giudici, era stato interrogato solo in italiano, anatomia artistica e storia. I prof non gli avevano chiesto niente di tutte le altre materie, pregiudicando
così le sue possibilità di essere promosso.
Il ministero dell'istruzione non ha presentato appello, così la sentenza del
2006 è diventata definitiva. Lo studente però non si è accontentato: la bocciatura lo aveva costretto a ripetere l'anno e a spendere denaro per una scuola privata. Si è rivolto al Tar per chiedere i danni e il tribunale gli ha dato nuovamente ragione, condannando il ministero a risarcirlo di 5.000 euro, cifra pari al costo del corso di studi che ha dovuto ripetere, a cui vanno aggiunti gli interessi legali e le spese di giudizio.