Usa. Gina, Michelle e Amanda libere dal mostro. Dopo 10 anni
7 Maggio 2013 - di Mari
CLEVELAND – Gina, Michelle e Amanda sono state salvate un giorno di primavera da Charles Ramsay, vicino di casa che finalmente, dopo dieci anni, ha voluto sentire le urla disperate di Amanda e della sua figlioletta di sei anni dalla villetta di Seymour Avenue, viale residenziale di Cleveland, Ohio. Ramsey ha salvato le tre ventenni da un altro uomo, Ariel Castro, 52 anni, autista di scuolabus, e dai suoi due fratelli, tutti cinquantenni.
Forse Castro ha approfittato proprio dell’immagine affidabile di autista dello scuolabus per rapire e gettare nel sotterraneo di casa, in catene, Amanda, Michelle e Gina. Tutte rapite nell’età più bella, tra i 14 e i 20 anni. Erano i primi anni 2000. Da allora le tre fanciulle sono state prigioniere di Castro. Sue schiave sessuali. Tanto che Amanda dal mostro ha avuto una figlia, che ora ha sei anni. Come abbia fatto a partorire ancora non si sa. Ad aiutare Ariel c’erano solo i suoi due fratelli.
Si sa per la verità ancora poco di questa storia. La polizia stessa è sotto accusa per aver liquidato troppo velocemente le indagini, dicendo che si trattava di fughe volontarie. Adolescenti scappate da casa dopo una lite con i genitori. E così si è realizzato l’incubo di ogni mamma e di ogni papà: che la loro figlia sia portata via da un orco, da un maniaco.
C’è poi lo strano silenzio dei vicini. Per la verità uno di loro, Israel Lugo, nel 2011 aveva chiamato la polizia dopo aver sentito delle grida dalla villetta di Ramsay. La pattuglia era arrivata, aveva fatto un rapido controllo da fuori ed era ripartita. Non avevano pensato, gli agenti, che poteva esserci qualcosa di strano dentro la casetta. Soprattutto visto che Castro era già stato denunciato per violenza domestica nel 1993.
C’è voluto Charles Ramsay, due anni dopo quel superficiale sopralluogo. Lui, finalmente, ha voluto sentirle le grida disperate di Amanda, e ha voluto far qualcosa. Appena lo ha visto dall’altra parte della finestra la ragazza l’ha chiamato con più forza. Gli ha chiesto di avvertire la polizia. Lui ha fatto il 911, poi le ha passato il cellulare: “Aiutatemi. Sono Amanda Berry, sono stata rapita dieci anni fa. E ora sono libera”.