ROMA – Deasia Watkins, mamma che ha decapitato la figlia di 3 mesi nella loro casa di College Hill, in Ohio, soffriva di una forte depressione post partum. L’allarme è scattato quando alcuni bambini che giocavano all’aperto hanno visto il corpicino di Janiyah su un tavolo in balcone: la piccola aveva la testa recisa e gravi ferite al volto. La polizia ha parlato di una terribile violenza omicida e il medico legale ha riscontrato ferite da arma da taglio al viso e il braccio destro fratturato.
Caretha White, prozia della donna, ha parlato di fallimento dei servizi della famiglia che conoscevano la situazione di Deasia a tal punto che avevano deciso di affidare la piccola a una zia: la donna, dopo la nascita di Janiyah nello scorso dicembre, soffriva di una rara condizione psichiatrica che colpisce una neomamma ogni mille. Alcuni parenti hanno raccontato che ultimamente Deasia parlava di demoni che la ossessionavano. “Agiva da pazza parlando di demonio”, ha raccontato un cugino.
Deasia, adesso, è accusata di omicidio aggravato ed è stata trasportata allo University of Cincinnati Medical Center per una valutazione mentale. Che la donna soffrisse di psicosi post partum era già noto ai giudici da due mesi. Resta da capire perché si sia arrivati troppo tardi per salvare la vita della piccola Janiyah.
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