Aereo scomparso Missoni, il mistero si infittisce: trovato borsone che era a bordo
28 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Il mistero della scomparsa a Lor Roques del velivolo con a bordo Vittorio Missoni, la compagna e una coppia di amici si infittisce. Non solo infatti l’aereo è completamente “scomparso nel nulla” non essendo ancora stata trovata alcuna traccia, ora “spunta” anche un elemento in più. È infatti stato trovato, su una scogliera a Curaçao, un borsone che conteneva attrezzatura da kite surf e che si trovava a bordo dell’aereo scomparso. Il borsone, trovato da un turista tedesco, assume un ruolo fondamentale in questa vicenda perché è di proprietà di Giorgio Neri, componente del gruppo di Vittorio Missoni che è però partito non con lo stesso aereo ma con un velivolo pochi minuti più tardi.
Il 4 gennaio infatti, giorno della scomparsa, dall’isola maggiore dell’arcipelago, Gran Roque, sono partiti due aerei a breve distanza: sul primo viaggiava Vittorio Missoni, sul secondo Giorgio Neri. Ma il pilota, vedendo che il secondo aereo era colmo di turisti e bagagli, ha chiesto al collega del primo aereo di trasportare il borsone di Neri. Poi l’aereo di Missoni, con persone e bagagli, è sparito misteriosamente nel nulla.
Poi solo qualche giorno fa Giorgio Neri ha ricevuto una mail dal turista tedesco che ha riferito di aver ritrovato il borsone e neri ha contattato immediatamente la famiglia Missoni. Quel borsone ritrovato è un’indicazione importante: era sull’isola di Curaçao, a 200 chilometri di mare da Los Roques. Dell’aereo scomparso non si nulla, ad eccezione degli ultimi movimenti fatti dal pilota prima che il segnale cessasse. Lo racconta il Corriere della Sera:
“Un radar militare svela qualcosa di più preciso. Si vede la traccia dell’aereo. Improvvisamente c’è una controsterzata verso Ovest. Poco dopo l’aereo entra in un cumulo nembo. In quel momento l’Islander si trova a 5.000 piedi d’altezza (1.500 metri, più o meno) in direzione della pista di Caracas dove deve atterrare. La traccia sparisce dopo la virata. Cosa è successo in quei pochi secondi? La ricostruzione più attendibile è che l’aereo abbia perso velocità molto rapidamente, da 220 nodi a 60, per rallentare a 20, velocità alla quale è impossibile volare. Quindi l’aereo stalla, si avvita verso il mare nel giro di 30-40 secondi. La traccia sparisce. Nei giorni seguenti viene battuto palmo a palmo tutto il tratto di costa venezuelana sul quale si pensa che possano approdare i resti, ma non si trova nulla. Ogni sforzo sembra essere vano”.