Bloody Mary compie 80 anni: dal proibizionismo al free jazz di New York
7 Ottobre 2014 - di aavico
ROMA – Scrollarsi di dosso divieti e malinconie del proibizionismo. Nasce con questo spirito, a New York nel 1934, il cocktail Bloody Mary che ebbe subito successo nei locali jazz e nei grandi alberghi della grande mela. Il retaggio di quel lungo periodo alcol-free, che dal 1919 al 1933 mise al bando gli spirits negli Usa, si ritrova nell’aspetto salutista del cocktail che compie 80 anni: il rosso del succo di pomodoro con tanto di sedano per miscelare uno dei drink ancora oggi tra i più famosi e popolari al mondo.
Fu Fernand Petiot, barman del St. Regis di Parigi il primo a condire un semplice succo di pomodoro con vodka, sale, sedano, pepe, pepe di cayenna, limone e salsa Worcestershire. Serge Obolensky, general manager del St. Regis di New York decise di importarlo ma, in pieni anni Trenta, Bloody Mary fu giudicato un nome troppo volgare per un bar così elegante; ragion per cui, cambiò il suo nome in Red Snapper. Così ”non più irriverente” continua ad essere servito al St. Regis di New York, dove rimane il drink più richiesto e legato proprio al marchio St. Regis.
Dalle sale dorate della catena di hotel del lusso, il mix di succo condito e vodka ha negli anni conquistato il palato dei nordamericani, e non solo il loro, che chiedono Bloody Mary a bordo degli aerei, nei grandi hotel così come al bancone dei locali notturni.”E’ uno dei drink che può essere considerato precursore se non simbolo di quella branca della miscelazione che è stata definita ‘liquid kitchen’ e che porta nel mondo del bar tecniche e ingredienti prima relegati esclusivamente alla cucina” sottolinea il ‘mixologist’ del Cafè Trussardi di Milano Tommaso Cecca che presenterà una sua interpretazione del cocktail al Salone del Gusto a Torino. Gli 80 anni del Bloody Mary sono celebrati per tutto il mese di ottobre negli States.
Il King Cole Bar del St. Regis di New York presenterà 80 varianti del Bloody Mary firmati dai migliori chef e ristoranti Usa tra cui: The Lion (New York), Fat Radish (New York), Park Tavern (San Francisco), The Forge (Miami), Acme (New York), Rosebud (Atlanta), Spiaggia (Chicago), Cochon (New Orleans), Wallsé (New York), A.O.C. (Los Angeles), The Southern (Nashville). Parte del ricavato della vendita dei cocktail andrà in favore di Citymeals-on-Wheels che si occupa della distribuzione di pasti ai più disagiati. Anche il St. Regis di Roma celebrerà le 80 candeline del Bloody Mary ospitando giovedì 9 ottobre il Tiziano Ruggeri Quartet per una serata dedicata al jazz. Durante la serata romana sarà servito il Bloody Mary con una variante Mediterranea: “Quale migliore occasione per festeggiare la nascita di questo cocktail così simbolico accostandolo ad un altro simbolo del marchio: il jazz”, ha spiegato Vincenzo Falcone, manager del St. Regis Roma.