Carlo Cracco e il blog “Casa Cracco” gestito dalla moglie Rosa
17 Luglio 2015 - di aavico
ROMA – Non solo tanta tanta tv. Carlo Cracco è anche sul web, con un blog: “Casa Cracco”. A gestirlo è Rosa Fanti, moglie dello chef più televisivo d’Italia. Il sito Dagospia ha dedicato un lungo articolo al blog di Cracco, descrivendolo come una operazione di marketing che per ora ha zero contenuti. Dagospia scrive:
La nicchia dei “mad about food”, dei gastrofanatici, si tira i capelli in rete dopo la notizia dell’apertura del nuovo blog “Casa Cracco” di Rosa Fanti, moglie romagnola dello starchef Crik-Crok Cracco la quale, seppur trapiantata fra padelle e bollitori, pare non abbia imparato a cucinare manco due uova fritte.
Rosa, dopo averci tranquillizzati sul fatto che suo marito a casa non è stronzo come appare in TV, sentiva l’esigenza di dare una risposta, una volta per tutte, alla moltitudine di fan che bramavano di sapere chi fosse mai fra lei e Cracco ad occuparsi di preparare il rancio per la famiglia. Son problemi anche questi, signora mia! Quindi, se abbiamo capito bene, la mission consiste in una breve risposta secca: “lui”. E allora, una volta chiarito il dilemma, cosa succederà sul nuovo blog di Rosa Fancracco? Come verrà riempito il contenitore? In rete è scoppiato un casino fra sostenitori e detrattori del re della patatina dopo Rocco Siffredi, (leader indiscusso, non c’è Cracco che tenga!). Quello di aprire un blog è ormai vizio dilagante fra i compagni dei vip desiderosi di riscattare un po’ di visibilità, seppur riflessa, e rischia di sottrarre lavoro a decine di opinionisti in TV che non sarà facile ricollocare visto che non sanno fare altro. Eppure questi blog sono il massimo della vita per i voyeristi.
Quindi, care amiche, se posso permettermi un suggerimento per la vostra carriera, sostituite quel rincoglionito del vostro fidanzato con un vip, uno qualsiasi (oramai ce ne sono tanti, non serve che sappiano fare granché), aprite il vostro blog e buttategli dentro un po’ di cazzi vostri, compresi i figli minorenni (che, per inciso, non andrebbero mai piazzati in rete) e avete trovato la vostra prossima occupazione senza passare da curriculum, colloqui, incontri, le faremo sapere e mani morte sulle chiappe.