Essere chef uomini aiuta nella ristorazione, lo sostengono 2 donne su 3
8 Marzo 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
Essere chef uomini aiuta nella ristorazione, lo sostengono 2 donne su 3. E’ quanto emerge dal sondaggio dall’app TheFork ai propri ristoranti partner, in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne. Il sondaggio ha raccolto anche la testimonianza di Jessica Rosval, chef di origini canadesi vincitrice del Premio Bellavista Cuoca dell’Anno delle Guide dell’Espresso. Dai risultati emerge che il 72% delle chef intervistate ha un rapporto di fedeltà molto lungo con il luogo in cui lavora, spesso fin dall’apertura; il 39% dichiara di aver incontrato parecchi ostacoli a causa del proprio sesso.
Emerge inoltre che, sebbene il 60% dichiari che nel ristorante in cui lavora non è presente una chef, oltre la metà delle donne intervistate (52%) è convinta che il numero delle chef sia aumentato negli ultimi 5 anni. Tra chi ha dichiarato di avere chef uomini in cucina, il 68% afferma che questa decisione non ha nulla a che vedere con il genere di appartenenza e la prospettiva è che questa situazione possa cambiare sempre più rapidamente.
8 marzo. In Italia solo 1 amministratore su 4 donna.
Sono la metà del cielo, ma ai vertici delle imprese solo un incarico su 4 è ricoperto da donne. L’analisi delle differenti cariche di guida e di amministrazione svolte all’interno delle imprese (984.366 quelle ricoperte da donne a fine 2021) evidenzia che la presenza femminile tende a ridursi al salire del livello di responsabilità. E’ quanto emerge da dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere.
Le donne presidente sono infatti 33.645. Pur aumentando del 2,03%, restano comunque solo il 18,03% del totale. Maggior incidenza hanno invece le donne vice presidente: sono 18.327, rappresentano il 26,57% del totale e sono aumentate del 3,37% da dicembre 2019. Il maggior numero di incarichi riguarda soprattutto il ruolo di consigliere (225mila, pari al 25,4% del totale, in crescita del 2,52% rispetto a dicembre 2019). Le amministratrici sono poi 38.577, pari al 22,68%, in aumento del 4,48% rispetto a due anni fa. In diminuzione invece le consigliere/amministratrici delegate: oggi sono 4.532, rappresentano il 22,74% del totale e sono diminuite del 4,77%.
Per quanto riguarda gli incarichi manageriali, si assottiglia la già sparuta platea dei direttori donna: sono 480, pari al 15,62% del totale e si riducono di 61 unità. “Bisogna far crescere la presenza delle donne nelle imprese”, dice il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, . “I nostri studi mostrano che le donne sono più innovative, più attente ai valori della sostenibilità ambientale, più responsabili nei riguardi dei loro collaboratori. La crisi di questi anni è stata dura anche per questa componente fondamentale della nostra economia, che ha rallentato la sua crescita. Aiutare le donne d’impresa, come fanno da tempo le Camere di commercio attraverso i Comitati per l’imprenditorialità femminile, è però essenziale per accelerare la ripresa economica”. (ANSA)