Cibi pronti o surgelati: italiani non cucinano più
1 Luglio 2014 - di aavico
ROMA – La cucina è una passione crescente per gli italiani, ma quando poi si tratta di mettersi ai fornelli ecco che prevale la fatica. Nonostante il grande seguito di programmi tv e social network a tema cibo, quando si tratta di mettersi a cucinare, tanto più d’estate, è fuga dai fornelli e boom di polli allo spiedo, insalate e sughi pronti.
E il recente decreto interministeriale sui prodotti ortofrutticoli di quarta gamma (pronti al consumo), ha anche evidenziato l’importanza crescente delle insalate in busta. ”In questo settore la nostra industria è leader in Europa – ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina – Col provvedimento siamo intervenuti su un comparto molto importante dando, da una parte, la garanzia della sicurezza alimentare ai consumatori, dall’altra la certezza giuridica agli operatori”.
Il fatturato nazionale dell’ortofrutta di quarta gamma, i pronti al consumo, è di circa 770 milioni di euro, secondo quanto stima l’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (Aiipa) che segnala tra i prodotti più richiesti nel carrello della spesa appunto le insalate mono-referenza e mix in busta. Sono in crescita, osserva “AIIPA IV Gamma”, le ciotole con assortimento di ingredienti non vegetali/vegetali e non freschi più condimento; in aumento anche i pronti da cuocere in busta (spinaci, minestrone).
In tutta Italia le aziende di produttori di IV gamma sono circa 120 e sembrano rispondere a una tendenza all’acquisto e al consumo alimentare. Il settore ha forse risentito meno di altri, in quanto si tratta di prodotti con un alto contenuto di servizio, ma rispetto ai tassi di crescita di qualche anno fa ha indubbiamente subito una battuta d’arresto.
Il consumatore tipo di questi prodotti è principalmente alla ricerca di servizio, sicurezza e assortimento, ma anche il prezzo ha un peso. Nonostante il trend non positivo, interessanti performance di vendita sono delineate da Althea Spa che ha puntato sull’innovazione del packaging e sull’ampia gamma di sughi pronti e pesti per combattere la contrazione dei consumi. ”Nel 2013 siamo l’unico brand in forte crescita – dice Andrea Grignaffini, il direttore commerciale della Spa con sede a Parma -, +8,3% rispetto all’anno precedente”.
Fonte: Ansa