Dieta vegana? “Inquina ambiente più di quella a base di carne”
13 Aprile 2016 - di aavico
ROMA – E se la dieta vegana fosse più dannosa per l’ambiente di quanto lo siano carne e pesce? “Mangiare la lattuga può essere tre volte più dannoso per l’ambiente che mangiare bacon”. A sostenerlo, andando di fatto contro tutti gli stereotipi del mondo vegano, è un gruppo di ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. Stando a quanto riportato dalla loro ricerca, le diete “salutari”, ricche di frutta e verdura, sarebbero addirittura dannose per l’ecosistema e aggraverebbero il problema del cambiamento climatico.
Per lo studio, pubblicato sulla rivista “Environment Systems and Decisions”, i ricercatori hanno preso in considerazione l’emissione di gas serraderivante dalla produzione di 1000 calorie di cibi diversi.
Come riporta HuffingtonPost:
La lattuga è la varietà di insalata più povera di calorie: per questo, per raggiungere la stessa quantità di calorie assunta con due fette di pancetta, sarebbe necessario mangiare almeno due iceberg. Poche calorie, ma grandi quantità da consumare determinano una maggiore emissione di gas serra nel processo di produzione e trasporto.
Stesso discorso per altri ortaggi che sarebbero meno ecosostenibili della carne di pollo e di maiale. A parità di calorie, infatti, per produrre melanzane e cetrioli vengono consumate maggiori quantità di acqua ed energia, con un aumento conseguente dell’emissione di gas serra. Ciò che fa bene al nostro corpo, dunque, non è detto che faccia bene anche alla Terra: per dimostrare ciò i ricercatori hanno provato a ipotizzare cosa accadrebbe se ognuno seguisse le direttive del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda) per una dieta più sana; calcolando risorse impiegate per la produzione, per il trasporto, la vendita, la conservazione, in termini di acqua, consumo energetico ed emissione di gas serra, hanno concluso che un maggior consumo di frutta, verdura, latticini e pesce finirebbe con l’aumentare i consumi energetici del 38%, mentre l’acqua utilizzata salirebbe del 10% e le emissioni di gas serra del 6%. La polemica tra “erbivori” e “carnivori”, dunque, non è ancora destinata a placarsi.