Dove mangiare i ravioli cinesi a Roma: 6 indirizzi
23 Gennaio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
Sono iniziati i festeggiamenti per il Capodanno cinese. In gran parte dell’Estremo Oriente e nelle Chinatown di tutto il globo ci saranno 16 giorni di festeggiamenti, fino al 5 febbraio, data della festa delle Lanterne. Dal 22 gennaio si entra nell’anno del coniglio d’acqua, animale molto positivo per il popolo cinese, simbolo di mitezza, stabilità e pace.
Per l’occasione, le case vengono addobbate con festoni rossi per scacciare il mostro Nian, un demone rintanato negli abissi o in montagna durante il resto dell’anno. Al fine di tenerlo lontano si usano i fuochi d’artificio, petardi o si sbattono le pentole per far baccano. Regna il colore rosso, che spaventa il mostro.
Le famiglie si riuniscono, si concedono lunghi viaggi, festeggiano insieme mangiando e scambiandosi hongbao, piccole buste rosse contenenti denaro. Ma veniamo al dunque, cosa c’è sulla tavola delle famiglie cinesi? Oltre al pesce, agli involtini, ai lamian, alle torte di riso glutinoso e le tangyuan (palline dolci fatte con farina di riso glutinoso), ciò che non manca mai sono i ravioli, i jiaozi. Secondo alcuni il piatto sarebbe nato come dono da offrire agli spiriti benigni la notte di Capodanno per favorire la loro benevolenza. Si evitano invece le zuppe, simbolo di povertà.
Dove mangiare i ravioli cinesi a Roma.
Oolong è in cima alla lista dei ristoranti cinesi migliori della Capitale. Si trova in centro storico, nell’intima Piazza di S. Paolo alla Regola, a due passi da Ponte Sisto. La proprietaria di quello che sta pian piano diventando un rifugio per intellettuali e appassionati della cucina del gigante asiatico è Yan Jiang, donna raffinata e allo stesso tempo energica, che viene da una famiglia imperiale. Molti la ricordano come padrona di casa di un altro famoso ristorante cinese, il Green T., ma oggi il suo nome è legato solo alla sua creatura, Oolong.
Altro punto di riferimento per la cucina cinese a Roma è Dao, in Viale Jonio. Dao è una parola che racchiude l’essenza del pensiero filosofico e spirituale cinese, il suo significato primo è la via, la rotta da seguire e l’equilibrio. Il proprietario, Shu Jianguo ha aperto il suo ristorante con l’obiettivo di portare in Italia l’autentico gusto cinese. Da poco tempo ha aperto anche Dao Bistrot, in zona Piazza Bologna. Un’alternativa più smart, ma non per questo meno di qualità. Da provare.
Se la vostra passione sono i ravioli espressi, il Dumpling Bar di Gianni Catani è un’istituzione. Un locale informale in quel di Piazza Antonio Meucci, dove lo street food è protagonista. Gianni è figlio di una cuoca, l’amore per la Cina l’ha scoperto presto, negli anni Ottanta. E ha fatto una scelta radicale: avrebbe proposto le ricette che l’avevano incantato, nel modo più genuino possibile. E’ riuscito nel suo impegno.
Se siete in zona Trionfale, al civico 38, c’è Mr Zhao, ex Padiglione delle Cicogne. Il ristorante prende il nome dal suo cuoco, Chef Zhao. Dal Mapu Tofu, al riso in fiore di loro, fino, ovviamente, ai ravioli. Testatelo.
In via Tuscolana 623 c’è One restaurant, locale nato su una delle strade più vivaci di Roma. Un ritrovo culinario, che vuole offrire un nuovo modo di gustare il cibo e le delizie tipiche cinesi. E’ stato fondato da un gruppo di giovani studenti cinesi venuti in Italia per motivi di studio. Lo chef viene da Chengdu, città famosa per la sua tradizione culinaria e per i panda.
Mi Cucina Cinese Contemporanea in via Giovanni Botero è un altro punto di riferimento per la cucina cinese romana. Se anche voi non resistete alla voglia di un bel piatto di ravioli, correte a saziare il palato.