Guida Michelin 2023, i riconoscimenti della 68esima edizione
9 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
In una notte di eclissi lunare, la 68/ma edizione della Guida Michelin ha illuminato la penisola con 38 nuove stelle, delle quali 1 tristellato, 4 Due stelle, 33 una stella, mentre le nuove stelle verdi sono 19. E tra le 38 novità sono 20 gli chef con età pari o inferiore ai 35 anni. Spicca il successo dello chef Antonio Cannavacciuolo: il suo ristorante Villa Crespi di Orta San Giulio conquista le tre stelle Michelin ed entra nel gotha della cucina mondiale. “Nei piatti lo chef Cannavacciuolo ci mette il cuore ma anche tecnica, equilibrio e precisione estetica che si traducono per l’ospite in pure emozioni” commenta il direttore guida Michelin Italia Sergio Lovrinovich.
Insieme a Villa Cespi, sono altri 11 i ristoranti premiati con 3 stelle dalla “Rossa”: Piazza Duomo a Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), St. Hubertuso a San Cassiano (Bolzano), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), Mauro Uliassi a Senigallia (Ancona), e Enrico Bartolini al Mudec a Milano.
Le nuove stelle (da due a una).
I nuovi due stelle dell’edizione 2023 sono l’Acquolina di Daniele Lippi a Roma; l’Enoteca La Torre di Domenico Stile sempre nella Capitale; il St. George by Heinz Beck di Salvatore Iuliano a Taormina e la Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini di Gabriele Boffa a Penango.
Una stella Michelin nell’edizione 2023 per l’Andrea Aprea dell’omonimo chef a Milano; i Balzi Rossi di Enrico Marmo a Ventimiglia; il Casa Buono di Antonio Buono a Ventimiglia; il Locanda Tamerici di Mauro Ricciardi ad Amelia; il Suinson di Alessandro Martellini a Selva Val Gardena; La Stua de Michil di Simone Cantafio a Corvara in Badia (in foto); il Luis Stube di Luis Haller a Lagundo; il Caffè Nazionale di Paolo Griffa ad Aosta; l’Anima di Michele Cobuzzi a Milano; il Bolle di Marco Stagi a Lallio.
Una stella anche a Cannavacciuolo Wineyard di Marco Suriano a Casanova di Terricciola; il Terramira di Filippo Scapecchi a Capolona; lo Chic Nonna di Vito Mollica a Firenze (in foto); il Campo del Drago di Matteo Temperini a Montalcino; il Sintesi di Sara Scarsella e Matteo Compagnucci a Ariccia; il Pulejo di Davide Puleio a Roma; il Sereno Al Lago di Raffale Lenzi a Torno; il Contemporanea di Davide Marzullo a Lomazzo; il Vitium di Michele Minchillo a Crema, il Ristorantino di Martino Leone a Sauze di Cesana.
Tra i ristoranti premiati monostella ancge Gioconda di Davide Di Fabio a Gabbice Monte; Osteria del Viandante di Jacopo Malpeli a Rubiera (in foto); Il Tiglio di Enrico Mazzaroni a Montemonaco; Lino di Federico Sgorbini e Andrea Ribaldone a Pavia; il Paca di Niccolò Palumbo a Prato; Il Fuoco Sacro di Luigi Bergeretto e Alessandro Menditto a San Pantaleo; Maeba di Marco Caputi a Ariano Irpino; Senso di Alessandro Tormolino a Amalfi; Principe Cermai di Massimo Mantarro a Taormina; Limu di Nino Ferreri a Bagheria e Tenerumi di Davide Guidara a Vulcano.
La stella verde (riconoscimento che premia i ristoranti all’avanguardia nel campo della sostenibilità) va a: Il Mirto di Ischia; il Vite di Coriano; il Vignamare di Andora; Contrada Bricconi di Oltressenda Alta; Il Colmetto di Rodengo Saiano; il Villa Pignano di Volterra; l’Aimè di Bologna; La Bandiera di Civitella Casanova; D.One Restaurant di Roseto degli Abruzzi; Poggio Rosso di Castelnuovo Berardenga; El Molin di Cavalese; La Tana Gourmet di Asiago; La Pec di Lonigo; Piazza Duomo di Alba; I Tenerumi di Vulcano (nella foto), La Gioconda di Gabicce Monte e l’ Osteria del Viandante di Rubiera. Foto Ansa.