Insalata, come lavarla per eliminare i microrganismi sulle foglie
11 Febbraio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
L’insalata è una delle verdure più consumate sulla tavola degli italiani. E’ facile da preparare, sazia ed è adatta per accompagnare ogni tipo di pasto. C’è chi sceglie la lattuga, chi quella riccia, chi il crescione o l’invidia belga. Quel che è certo è che tutte devono essere ben lavate prima del consumo, soprattutto perché non vengono cotte. Usare l’acqua non basta, sebbene siano in molti a fermarsi a questo tipo di pulizia. Ricordiamo che bisogna scongiurare pericolose infezioni alimentari, come testimoniano i frequenti focolai causati da insalate contaminate da Escherichia coli, Salmonella e Listeria monocytogenes. Uno dei metodi più comuni per lavarla è il ricorso al bicarbonato. Ma è davvero la scelta giusta? Un recente articolo pubblicato su Il Fatto Alimentare è molto illuminante sull’argomento.
Si cita uno studio dei ricercatori dell’Università di Teramo, pubblicato su Journal of Food Safety. Gli studiosi hanno analizzato diversi metodi sanificanti e sono arrivati a una conclusione. “Abbiamo messo a confronto il lavaggio con sola acqua e il trattamento con tre soluzioni sanificanti (ipoclorito di sodio, bicarbonato di sodio e olio essenziale di cannella) per eliminare Salmonella dalla lattuga”, spiega Antonello Paparella, professore di Microbiologia alimentare e autore dello studio. “Valutando anche se il residuo di sanificante sulle foglie potesse prevenire la ricontaminazione da parte dello stesso microrganismo, come può accadere quando l’insalata già lavata viene a contatto con superfici contaminate, su un piatto o nel frigo”.
Quali sono i migliori modi per lavare l’insalata.
Su Il Fatto Alimentare si legge: “Anche se il lavaggio con la sola acqua è in grado di ridurre in maniera significativa la quantità di microrganismi presenti sulle foglie di lattuga Iceberg (la varietà scelta per i test), l’aggiunta di sostanze sanificanti può abbattere ulteriormente la contaminazione”. L’ipoclorito di sodio al 2% (noto ai più come candeggina, varechina o con il nome commerciale Amuchina) e l’olio essenziale di cannella allo 0,5% si sono rivelati particolarmente efficaci. Queste due sostanze non solo hanno funzionato per decontaminare l’insalata, ma hanno anche impedito la successiva ricontaminazione delle foglie da parte della Salmonella. Mettete da parte il bicarbonato! La polvere bianca presente un po’ in tutte le case non si è dimostrata efficace né per ridurre la carica microbica presente sulla lattuga, né per scongiurare il rischio di ricontaminazione in frigorifero.