Lidia Bastianich, la madre di Joe: chef, scrittrice e star tv
17 Settembre 2013 - di aavico
ROMA – Lidia Bastianich è la mamma di Joe, il cattivissimo giudice di Masterchef. Lei però non fa la dura, non urla “io muoro” fissando con sguardo perfido il povero aspirante chef incappato in qualche errore, non canta nemmeno come una rockstar, come ha imparato a fare il carismatico figlio Joe nella pause di gloria da Masterchef. Il giornale ci racconta la figura di mamma Bastianich:
Tutto parte da lei – e infatti è stata ingaggiata come giudice della versione per bambini – da questa signora dotata di modi educati e di un sorriso saggio, dalla sua passione per la cucina e la ristorazione, e dal suo amore per i sapori «originali» della sua terra natia. E sì, poi, anche da quella fuga da ragazzina con la famiglia, da Pola, nei giorni in cui Istria e Dalmazia perdevano ogni speranza di essere Italia. «Furono giorni terribili – spiega lei con gli occhi che affogano immediatamente nel passato – La guerra era finita da poco e d’improvviso noi, che eravamo italiani, ci ritrovammo in territorio yugoslavo. Dovevamo andarcene, finimmo come profughi nella Risiera di San Sabba». Da lì a Trieste, e poi a New York: un viaggio compiuto da tanti italiani di ieri.
«L’America in quei tempi era una terra promessa per chi fuggiva dai paesi del comunismo – prosegue Lidia – Una volta a New York, sul finire dei ’50, ci si rimboccò le maniche, tutti». Poi, la cucina. «A 24 anni avevo già il mio primo ristorante, nei primi anni ’70 io e mio marito ne avevamo già due, nel Queens. Facevamo cucina italo-americana, perché era difficile avere i prodotti originari italiani, ma ai piatti della mia infanzia io ci pensavo sempre. Era un modo per mantenere il legame. Col tempo, e la cosiddetta globalizzazione, prodotti come il riso e il parmigiano italiani cominciarono ad arrivare, e puntammo sulla fedeltà ai sapori doc. Così, in Italia ci sono sempre tornata con regolarità, per amore e per business. La nostra missione di produrre in America una cucina regionale rigorosamente italiana e specialmente friulana implica un filo diretto continuo con la mia terra d’origine».