"Pane nero cancerogeno", allarme sul carbone vegetale

“Pane nero cancerogeno”, allarme sul carbone vegetale

12 Novembre 2015 - di aavico

ROMA – Dopo l’allarme su salumi, carni trattate e caffè ecco che un altro alimento è pronto a finire sotto la lente d’ingrandimento. Si tratta del pane nero. Una tipologia, da non confondere col pane nero di segale, che, specie in questo ultimo periodo, ha preso piede in tutta Europa. Alla base del prodotto, come sapete, c’è il carbone vegetale: un ingrediente che divide i fornai del mondo.

Vietato negli Stati Uniti perché ritenuto cancerogeno, in Europa invece è legale ma sulla sua possibile natura nociva si è recentemente interrogato in Italia il presidente di Assipan, Clausio Conti, sollevando il caso, si legge su Repubblica, direttamente al ministero della Sanità e dello Sviluppo economico, che entro un mese dovrebbe esprimersi in merito. I problemi con le normative sulla produzione non sono collegati alla sicurezza di chi consuma il carbone vegetale, usato dai tossicologi negli avvelenamenti e venduto in farmacia come integratore per problemi intestinali. Il dubbio è quel che resta del legno, di solito di pioppo, bruciato a temperature elevate e in atmosfera priva di ossigeno.

Nessuno studio in Europa per il momento è stato condotto al fine di testare se effettivamente il suo utilizzo possa nuocere la salute. Un salto nel buio quindi. Intanto tra detrattori e sostenitori la lotta continua. Tra quest’ultimi spicca Marco Silano, direttore del reparto alimentazione, nutrizione e salute dell’Istituto superiore di sanità che difende a spada tratta il pane nero: “Non sono presenti sostanze pericolose in questo carbone. Il pane nero dà probabilmente qualche beneficio all’intestino, anche se non come un integratore. Non è vero al contrario che, come dicono alcuni, sia più digeribile e meno calorico. Da questi punti di vista è identico al pane tradizionale”.

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