Pasqua: ravanello ortaggio simbolo per un pranzo semplice e salutare
27 Marzo 2015 - di aavico
ROMA – Un ortaggio antichissimo ma poco utilizzato sulle nostre tavole. Stiamo parlando del ravanello, prodotto che in Messico è diventato addirittura l’ortaggio più cercato di Natale, con una festa a tema, il 23 dicembre. E da noi? In Italia il ravanello è coltivato come primizia nell’orto di fine inverno: con la sua scorza rosso acceso ed il sapore fresco e leggermente pungente, può essere uno dei simboli più festosi ed accattivanti della primavera e della Pasqua. Come altre verdure, insalate e legumi, l’origine è talmente antica da rimanere incerta: forse provenienti dalla Cina, dove le più apprezzate sono le varietà giganti, addirittura mostruose, pare che già fossero coltivati dagli antichi egizi sulle fertili sponde del Nilo.
Paolo Pejrone su La Stampa spiega storia, uso e proprietà del ravanello:
Coltivarlo nell’orto è un lavoro facile e di grandi soddisfazioni. Il suo ciclo brevissimo, quattro o cinque settimane tra semina e raccolta, consente di inserirlo un po’ dappertutto, mescolandolo tra le insalate e le carote, o utilizzandolo per riempire i vuoti che sempre ci sono tra una coltura e la successiva. Come spesso per le piante da orto, ad eccezione di pomodori, peperoni, melanzane e zucchine, non necessita di forti concimazioni e non richiede trattamenti di alcun genere. Ad eccezione dei quattro mesi più caldi, può essere seminato tutto l’anno, a poca profondità ed in terreno sciolto e soffice, possibilmente mescolato con sabbia grossolana. Importante è che il suolo sia sempre umido e ben drenato, mai acido e, come già detto, mediamente ricco di sostanza organica.
Il modestissimo ravanello può diventare l’emblema di una Pasqua semplice, sobria e salutare, fatta di verdure ben coltivate e profumate, frutto di quell’orto felice che è il risultato di conoscenza, cura ed amore. Per chi ne vuole sapere di più, proprio nei giorni di Pasqua e di Pasquetta, il 5 e 6, si consiglia la visita a Flora 2015, la mostra-mercato che l’Associazione Marcovaldo propone e ha programmato al Castello Rosso di Costigliole Saluzzo.