Roma – Nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi viene servita per Pasqua su quasi una tavola su tre carne di agnello che si conferma l'alimento più rappresentativo della tradizione. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che a Pasqua si acquista la maggior parte degli 1,5 chili di carne di agnello che sono in media consumati in un anno da ogni italiano. Un appuntamento – sottolinea la Coldiretti – dal quale dipende il futuro della pastorizia in Italia dove è scomparso quasi un gregge di pecore su tre negli ultimi dieci anni e ci sono molte preoccupazioni per il futuro dei 70mila allevamenti rimasti. Le festività pasquali rappresentano dunque l'occasione – sottolinea la Coldiretti – per recuperare i piatti storici della transumanza (in Abruzzo agnello cacio e ova, il molisano agnello sotto il coppo, nel Lazio l'abbacchio alla scottadito) con l'effetto di consentire la sopravvivenza di un mestiere antico ricco di tradizione che consente la salvaguardia di razze in via di estinzione a vantaggio della biodiversità del territorio.
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