ROMA – Se pensate di fare solo tanto bene a voi stessi mangiando una bella mela luccicante con tanto di buccia potreste sbagliarvi: il pericolo pesticidi è in agguato.
Secondo l’ultimo rapporto annuale di Legambiente “Pesticidi nel piatto 2012” se da un lato diminuisce il ricorso a molecole chimiche nell’agricoltura dall’altro aumenta il numero di sostanze presenti in un singolo campione (nella vostra mela, per esempio).
Per questo il ministero della Salute (ma non solo lui) raccomanda di lavare molto bene e se possibile sbucciare frutta e verdura, anche se così si perdono molte delle sostanze nutritive che si trovano proprio nella buccia.
In particolare Legambiente ha riscontrato residui di fitofarmaci in frutta e verdura, ma anche vino: il 36% degli alimenti analizzati ha presentato residui chimici, anche se nei limiti consentiti dalla legge. Si tratta di diserbanti, insetticidi e fungicidi.
Solo lo 0,6% i campioni contaminati oltre i limiti. Gli alimenti più contaminati sono uva, vino, mele e arance.
Tra le sostanze più presenti nei campioni ci sono il clorpirifos, insetticida neurotossico che interferisce con il sistema endocrino, il captano, fungicida possibile cancerogeno, e il fosmet, insetticida dannoso sulle api.
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